“Il Monte Cucca può attendere”

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TERRACINA – I frequenti viaggi a Roma per la vicenda “Monte Cucca” da parte  della pattuglia amministrativa che governa il comune di Terracina, oggi devono intendersi mere scampagnate fuori porta.La conferma arriva dagli atti ufficiali prodotti dalla consigliera regionale Gaia Pernarella del Movimento 5 Stelle.

Questi parlano chiaro: il Consiglio regionale ha BOCCIATO l’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle teso a: 1.  confermare il voto unanime che la stessa assise aveva emesso soltanto 12 mesi orsono, in piena campagna elettorale per le amministrative sui lavori da intraprendere al Monte Cucca; 2. sgomberare il campo dalle notizie stampa che assecondavano  percorsi extra istituzionali rispetto a quelli indicati dal Consiglio regionale; 3. far chiarezza sulle intenzioni della maggioranza di Nicola Zingaretti rispetto alla volontà espressa lo scorso anno dal Consiglio regionale sulla problematica.

Dal voto manifestato dall’aula della massima assise politica regionale ne esce fuori che tutte le anticipazioni provenienti da Terracina e battute dalla stampa locale, che volevano accordi presi con la burocrazia regionale e perorati dal consigliere del Pd Enrico Forte, da un presidente di una piattaforma programmatica senza storia e da uno spaesato Primus inter pares, sono inattendibili.

Anzi, forse, potrebbero rientrare nella millanteria politica bella e buona.La consigliera Pernarella assicura, carte alla mano, che in quattro anni non è stato fatto niente nonostante sia tutto pronto, ma evidentemente  c’è qualcuno che si deve vendere la questione nella prossima campagna elettorale (Forte?).

Parrebbe di sì, considerato l’impegno che nelle ultime settimane la vicenda della messa in sicurezza del Monte Cucca e il ripristino della tratta ferroviaria avevano imboccato per l’indefesso sostegno del consigliere pieddino e del suo pard locale.Ridicolo poi il fatto che si voleva accreditare il bando dei lavori non a Rfi ma al Comune di Terracina, con quali competenze tecniche e amministrative non si è compreso bene.

Singolare è stato infine che in aula il consigliere regionale di Fratelli d’Italia abbia chiesto anch’egli spiegazioni sull’iter seguito dalla regione Lazio.Se non stiamo alla farsa politica poco ci manca.

Gina Cetrone

Movimento politico “Sì Cambia”


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