Nube tossica, per l’Arpa nessun valore anomalo nell’aria. In campo anche l’osservatorio Nazionale sull’amianto

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ROMA – Arrivano rassicurazioni da parte dell’Arpa dopo il pauroso incendio di Pomezia.

“In riferimento all’incendio sviluppatosi nella mattinata del 05/05/2017 presso l’impianto di trattamento rifiuti della Eco X sito nel comune di Pomezia, Via Pontina Vecchia Km 33.381 – si legge nella nota dell’Arpa -, si comunica che anche nella giornata del 06/05/2017, così come in quella precedente, i dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria situate nel comune e nella provincia di Roma e quelli rilevati dal mezzo mobile posizionato nel centro abitato di Albano Laziale non hanno evidenziato superamenti dei limiti previsti dal D. lgs 155/2010. Inoltre le medie giornaliere e le medie orarie osservate continuano ad essere in linea con quelle dei giorni precedenti e con i valori normalmente rilevati in questo periodo dell’anno. In data odierna i tecnici dell’Agenzia hanno provveduto a prelevare i primi campioni dai campionatori che erano stati collocati in prossimità dello stabilimento interessato dal rogo nella giornata di venerdì. Nei prossimi giorni, nei minimi tempi tecnici consentiti dalle procedure analitiche, saranno disponibili gli esiti delle determinazioni”.

Anche l’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione che rappresenta e tutela le vittime e dei familiari esposti ad amianto, è scesa in campo costituendo un’unità di crisi, con medici, tecnici ed esperti per supportare qualsiasi richiesta che giungesse dalle popolazioni interessate da vasto rogo che venerdi ha interessato l’azienda di Pomezia ECO X.

“Riteniamo che un impianto di deposito di plastiche, carta e altri materiali riciclati andati a fuoco possano provocare dei danni ambientali di ampie
proporzioni – afferma il Presidente dell’ONA avv. Ezio Bonanni – e se dovesse essere confermata la presenza di materiali in amianto, specialmente nelle coperture dei capannoni, i danni sarebbero irreversibili con miliardi di fibre che hanno ormai contaminato tutto il territorio. Per tali motivi chiediamo le ragioni per le quali gli impianti ad alto rischio non abbiano ricevuto dalla ASL, e dalle altre autorità, le doverose disposizioni di rimuovere questi materiali a rischio, in particolare quelli di amianto. Inoltre – aggiunge ancora Bonanni – chiediamo che la Magistratura faccia piena luce sulla vicenda. Riteniamo l’incendio della ECO X rappresenti un vero e proprio disastro ambientale, le cui conseguenze, specialmente in riferimento al rischio amianto, si cominceranno ad avvertire soltanto nei prossimi decenni”.


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