TOSCANA – Nella giornata odierna si sono tenute nelle principali città di tutta Italia manifestazioni di protesta contro l’ennesimo rinvio della graduatoria e delle assegnazioni delle borse di specializzazione mediche di quest’anno.
23.000 sono i medici abilitati che il 22 settembre scorso hanno affrontato il test nazionale per entrare in specializzazione: il test si sarebbe dovuto tenere a luglio, ma a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus è dovuto slittare di un paio di mesi. Secondo il bando ministeriale gli aspiranti specializzandi avrebbero dovuto conoscere la graduatoria definitiva entro la prima settimana di ottobre e avrebbero potuto concludere le procedure di immatricolazione nelle sedi assegnate entro la metà di ottobre, per poi prendere servizio il 30 dicembre.
Il giorno della presunta uscita della graduatoria, però, il MIUR ha comunicato che la data sarebbe slittata e da qua sono cominciati i problemi: la poca chiarezza e trasparenza del Ministero ha portato allo stallo di 23.000 medici che da più di due mesi non hanno né notizie né certezze su quello che sarà il loro futuro. Questo ha generato non poche difficoltà, oltre che logistiche per i singoli medici che si ritrovano con tempi ristretti per lasciare gli attuali incarichi, potersi trasferire e prendere servizio nella città di assegnazione, ma anche per tutto il sistema sanitario stesso dal momento che gran parte dei medici sono appunto impiegati a lavorare sul territorio, molti soprattutto in prima linea per la gestione del Coronavirus nelle sedi di contact tracing e nelle USCA.
Il 3 dicembre dovevano essere comunicate le assegnazioni ufficiali, ma per l’ennesima volta il Ministero ha annunciato un rinvio di qualche giorno: questo ha sollevato forti proteste che si sono concretizzate con manifestazioni, promulgate dall’associazione “Chi si cura di te?“, che da anni si occupa delle problematiche dei cosiddetti “camici grigi” (ovvero i medici abilitati che non riescono ad accedere alle specializzazioni a causa della carenza di borse finanziate dallo Stato), in più città d’Italia, fra cui anche Pisa, Firenze e Siena, per protestare contro la mala gestione del concorso nazionale e per richiedere lo sblocco immediato delle graduatorie.
Dalla pagina dell’evento di “Chi si cura di te?”:
Oltre 23.000 medici tenuti in ostaggio, in un periodo in cui il lavoro dei professionisti della salute è più che mai indispensabile.
Oltre 23.000 giovani medici che si troveranno all’ultimo a dover cercare casa, dimettersi da altri impieghi e prendere servizio nel bel mezzo di una pandemia.
Questa farsa è durata fin troppo, è arrivato il momento di mobilitarci in tutta Italia, per tutelare la nostra dignità ma soprattutto per poter continuare a garantire il diritto alla salute di tutta la popolazione
ORA BASTA!
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