PISA – La verità non ha colore politico e si basa su dati oggettivi, non può essere cambiata né raggirata. Ecco che osservandola, la verità, emerge che a Pisa, nonostante il ballottaggio, il PD ha perso e il sindaco uscente Michele Conti ha già vinto, almeno la sfida morale. Questo non per un’analisi sui meriti o sulle bravure di gestione, ma meramente osservando numeri.
Nel 2018 la coalizione di centrosinistra, senza il M5s, aveva raccolto il 32,26% dei consensi, il PD il 23,62% (pari a 9.300 voti). Certamente stavolta il Csx fa meglio, con un 41,12%, ma quest’anno a fare compagnia alla coalizione ci sono i pentastellati. Se si vanno a vedere i dati del solo PD si scopre che nel 2023 la percentuale raggiunta è del 23,50% con 8.800 voti, con una perdita di circa 500 voti rispetto alle ultime amministrative. Viene naturale guardare anche al risultato di pochi mesi fa, quando alle Politiche, a Pisa, avevano votato il PD in 12.742. Il calo è evidente. Un’emorragia.
Ma cosa è successo a Michele Conti?
Michele Conti ha convinto i pisani, perché nonostante 5 anni di amministrazione (che di solito portano più critiche che complimenti) ha guadagnato oltre il 16% dei voti di coalizione pari a 6.296 voti in più. La cordata a sostegno di Conti vinse sì al ballottaggio anche nel 2018, ma vi arrivò con il 33,36%, stavolta si presenta al secondo turno con il 49,96%, a soli 15 voti dalla vittoria al primo turno. E Pisa non è una città radicata a destra, perché alle scorse politiche i voti per la coalizione furono solo 14.000, molti pisani hanno dimostrato di apprezzare proprio lui, Michele Conti in persona. A dimostrazione di questo c’è anche la neonata lista Michele Conti Sindaco, che guadagna un incredibile 14,53%, tantissimo per una civica.
Con questi dati alla mano, le esultanze del PD hanno poco senso e dimostrano come probabilmente da quelle parti fossore coscienti di perdere clamorosamente. Quindi alla sinistra non resta che consolarsi per aver ottenuto un ballottaggio grazie soltanto a 15 voti, facendo finta di non vedere di aver perso 500 elettori mentre l’avversario ne guadagnava oltre 6.000.
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