FIRENZE- Capelli lunghi e barba intrecciata, la passione per il rock ed un’esistenza fatta di “musica, incontri di popoli, magie, racconti, mille soli splendenti e vento in faccia”. Scriveva così nel suo ultimo post Enrico Greppi, musicista d’origine fiorentina, in arte Erriquez, parlando della sua Bandabardò e di quell’avventura che è stata la sua vita, improvvisamente interrotta la mattina del 14 febbraio all’età di 60 anni.
L’artista, morto nella sua abitazione di Fiesole, combatteva da tempo contro una grave malattia che la sua vitalità e riservatezza non hanno mai permesso di mostrare all’esterno; infatti, Erriquez aveva da poco festeggiato i 25 anni di carriera con la Bandabardò in un grande evento al Mandela Forum di Firenze, insieme a tanti artisti ed amici, e sui social non mancava di ricordare la sua banda dai mille colori, “Il più scatenato, roboante e colorato gruppo folk italiano”. Erriquez sicuramente rappresentava tutto questo quando con le sue note riempiva di passione tanti 25 aprile e 1 maggio, ma il segno che ha lasciato nella musica degli anni ’90 non si esaurisce qui, supera le barriere generazionali e continua a mandare un messaggio di unione e solidarietà tra le persone.
Erriquez si è sempre battuto infatti anche nel sociale, sposando le cause dei più deboli e superando le barriere culturali con la gioia di cantare e ballare assieme, e mentre la sua musica sfidava le barriere del tempo nei suoi testi rimaneva sempre fedele a se stesso ed ai suoi ideali. Con commozione ed immensa gratitudine la sua famiglia lo saluta come un guerriero generoso e grande Poeta, un titolo che chiunque lo abbia conosciuto non può non attribuirgli.
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