Amarcord, le notti magiche del Basket Ponza sull’isola diventata sinonimo di palla a spicchi

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Al cuor non si comanda. L’amore per un posto – quello del cuore – non tramonta mai. La bellezza di Ponza e l’affabilità della gente nei miei confronti mi hanno “rapito” nel 1989 quando con l’amico di sempre Bruno Poeta sono sbarcato sull’isola lunata. Lì in quel luogo in mezzo al mare – incantato e magico – ho ottenuto enormi soddisfazioni in ogni settore tanto da considerarmi ed essere considerato un ponzese di adozione. La luce intensa, i colori forti, brezze fresche e penetranti, un mare da leggenda hanno colto nel segno. Solo un pazzo come me poteva impegnarsi, da mane a sera, per costituire il Basket Ponza, arrivato dopo quattro promozioni consecutive dal campionato di Promozione alla serie B2 oltre a costituire un valido settore giovanile e minibasket. Ho trovato davvero terreno fertile, assieme a tanti amici, in un posto dove il calcio era lo sport principe e poco sapevano di basket. Il boom è scaturito grazie alle prime lezioni per ragazzine e ragazzini su un campetto allestito all’aperto in via Dante e poi nella piccola palestra della scuola media Pisacane con la stretta collaborazione delle istruttrici Marilena Scotti , Vanna Vitiello, Anna Riva. Svolgevamo intensa attività anche all’aperto sul campo regolamentare di Le Forna, in località Cavatella, dimenticandoci di qualsiasi intemperia o folata di vento, maestrale o levante non cambiava nulla. Si giocava sempre, specialmente le partite di campionato giovanile che non venivano mai rinviate per non costringere la squadra avversaria ad una nuova trasferta sull’isola. La mia piccola e indimenticabile Panda Fiat di color bianco è riuscita ad ospitare anche sei bambini raggomitolati come sardine, felici di divertirsi. Gli autisti della ditta Pilato si fermavano appena vedevano per strada un bambino in attesa del pullman in tuta gialloverde, coinvolti anche loro. Ai piccoli isolani piaceva tanto giocare in trasferta e avere esperienze con altre realtà, facendo uscire lo “scoglio” dal millenario isolamento invernale. il sabato pomeriggo sull’isola era un momento d’incontro per tutti, Basket Ponza e avversari. Lo scenario d’insieme e i contorni offrivano una vista che rendeva l’approdo affascinante. I compleanni erano un momento di festa, ricordo quello di Checco. La mamma aveva preparato un tiramisu per l’occasione, da offrire a un bel manipolo di persone. Quandi aprì il frigo si accorse che Checco aveva mangiato tutto il dolce. Il delicato semicerchio di case rosate e bianche che circondano il porto offrivano visioni di belleza, in estate la varietà dei fondali era un’occasione da non perdere. Le passeggiate di atleti, dirigenti, tecnici e genitori lungo corso Pisacane rendevano particolare quell’atrmosfera invernale e autunnale che fa di Ponza un posto tranquilo. Tante piccole cose sono diventate abitudine. Prima di ripartire per Ponza, dopo una partita in trasfertta, era immancabile una sosta al Mc Donald’s di Formia, allora tanto in voga e gettonato tra i piccoli cestisti gialloverdi. Il 29 dicembre 2001 venne inaugurato, alla presenza del sindaco Antonio Balzano e del parroco di Le Forna padre Salvatore Majorana il bellissimo palazzetto dello sport con tanto di parquet, canestri telescopici, tribuna per il pubblico: un vero e proprio gioiello. Franco Paesante, allora presidente del Basket Ponza, con la sua presenza ed immancabile entusiasmo diede una spinta propulsiva a tutto il movimento. L’impianto fu inaugurato con la disputa di una partita tra Ponza e Castellaneta, formazione pugliese con la quale i rapporti di Franco erano molto stretti. I tornei estivi sono stati il fiore all’occhiello della mia attività sportiva a Ponza grazie alla collaborazione degli infaticabili Luca e Pino Romano, di Francesca Micci, del munifico sponsor Armando Raponi, notevole l’apporto di Roberto Prudente e Lucia Romano, di Maurizio Musella che forniva alloggi su alloggi. il primo torneo, nel 1996, ha visto il primo iscritto al club, Andrea Buono, gettarsi in mare per recuperare un pallone a ora tarda.A Ponza ho seguito con affetto anche la squadra di calcio che, cominciando dal campionato di terza categoria, è arrivata immediatamente in seconda nel 1996. Pur non essendo appassionato di calcio seguivo le partite sia sull’isola che in trasferta, specialmente sui campi “caldi” della Ciociaria dove ogni partita era una vera e propria battaglia. Ora il calcio è tornato vivere con un undici che prenderà parte alla terza categoria. È stato piacevole seguire il dragon boat con le ragazze ponzesi laureatesi campioni d’Italia nel 1990 a Sabaudia e la squadra del Tennistavolo Femminile Ponza composta da Sonia Esposito e Daniela Ognibene con presidente lo scomparso Rino Cordella. Tra i partecipanti ai nostri favolosi 3vs3 anche Andrea Conti, ex giocatore della Virtus Latina, diventato uno dei migliori general manager in Italia con eccellente esperienza in quel di Varese. Ora si è dimesso ma lo rimpiangeranno.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.