Nell’ambito del patto di amicizia e di gemellaggio sottoscritto lo scorso 13 maggio presso l’aula consiliare del Palazzo Comunale di Gaeta dai sindaci della Città del Golfo e di Cetinje (Montenegro), una delegazione gaetana, guidata dal primo cittadino Cristian Leccese si è recata in visita ufficiale nell’ex capitale del Montenegro, al fine di rendere più solido il legame e potenziare la cooperazione tra le due comunità.
Nel corso del ricevimento formale entrambe le parti hanno espresso la volontà di migliorare i rapporti tra le città, con particolare attenzione allo sviluppo di progetti a beneficio dei cittadini di entrambe i comuni. In un passo del suo intervento, il sindaco di Cetinje, Nikola Đurašković, ha affermato che “non esiste città al mondo che sia così impressa nel cuore della gente di Cetinje e dei montenegrini come Gaeta”, ribadendo che “la visita dei colleghi italiani rappresenta un passo importante verso la realizzazione di iniziative congiunte che rafforzeranno il collegamento tra le nostre città”.
Dal canto suo Leccese ha ringraziato per la calorosa accoglienza, affermando che “le nostre due città condividono valori simili e una visione di sviluppo”. Il primo cittadino ha aggiunto poi “di attendere con impazienza opportunità di cooperazione in vari campi, che contribuiranno a un rapporto ancora più forte tra Gaeta e Cetinje”.
Đurašković e Leccese hanno deposto oggi una corona di fiori presso il Monumento agli eroi della Rivolta di Natale in memoria dei coraggiosi combattenti che hanno dato la vita per il diritto, l’onore e la libertà del Montenegro.
In omaggio ai “gemelli” gaetani, nella serata di ieri la Casa Comunale della città montenegrina è si è illuminata di verde bianco e rosso, i colori della bandiera italiana.
Stamane il sindaco Leccese ha avuto modo di conoscere e intrattenersi con i titolari del “Caffè bar Gaeta”, uno degli esercizi del centro che portano il nome della città pontina. Il nonno del proprietario del bar fu tra i membri dell’esercito accolti a Gaeta (dopo l’annessione alla Serbia) che, una volta tornati in patria, continuarono a lottare per la libertà del loro Paese.
Ricordiamo, infatti, che, nel periodo dal 1919 al 1922, Gaeta fornì rifugio all’esercito montenegrino in esilio, dopo l’accordo tra il governo del Montenegro e quello italiano del marzo 1919.
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