Anno Scolastico 2022-23

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A. Non ci arriverò mai, prof. P Come dici? A Non ci arriverò mai! P Dove vuoi andare? A Da nessuna parte! Non voglio andare da nessuna parte! P Allora perché hai paura di non arrivarci? A Non voglio dire questo! P Che cosa vuoi dire? A Che non ci arriverò mai, punto e basta! P Scrivilo sulla lavagna: Non ciarriverò mai. A Non ciarriverò mai. P Hai sbagliato verbo. Non è il verbo ciarrivare. E’ ‘arriverò’ ha due erre. Correggi. A Non ci arriverò mai. P Bene. Cos’è questo ‘ci’ secondo te? A Non lo so P “Che cosa vuol dire”? A Non lo so. Be’ bisogna assolutamente scoprire che cosa vuol dire, perché è lui che ti fa paura, quel ‘ci’. A Io non ho paura. P Non hai paura? A No. P Non hai paura di non arrivarci? A No, me ne strabatto. P Prego? A Me ne infischio, insomma non me ne frega niente. P Non ti frega niente di non arrivarci? A Non me ne frega niente, punto e basta. P E questo lo puoi scrivere alla lavagna? A Cosa, non me ne frega niente? P Sì. A Non mene frega niente. P me staccato da ne A Non me ne frega niente. P Va bene, e questo ‘ne’, per l’appunto, che cos’è questo ne? A ? P Questo ‘ne’ che cos’è? A Non lo so io…E’ tutto quanto! P Tutto quanto cosa? A Tutto quello che mi rompe i coglioni! (Daniel Pennac, Diario di scuola)
L’Italiano, appunto! Nella nostra scuola si fa tanta letteratura, si dedica poca, pochissima attenzione alla lingua laddove bisognerebbe tornare allo “alfabeto”, insistere sulle parole e l’uso di esse, ancor più sulle etimologie un sano esercizio della mente e della lingua. Peraltro il nostro illustre “volgare eloquio” di cui Dante nella Lettera a Cangrande Delle Scala scrive cose attualissime essere cioè una lingua “mediocre” ossia di mezzo tra lo scrivere e il parlare nel senso che in medio stat virtus, invece la nostra bella lingua purtroppo viene spesso inquinata o insultata da fastidiosi inglesismi: è davvero necessario andare a pigione degli inglesi e della loro lingua “disossata”? E’ così necessario dire “trolley” anziché “valigia con rotelle”?! Sì in fatto di lingua mi dichiaro “nazionalista” ! Si insista piuttosto, a scuola, sull’Italiano, si addestrino i giovani al parlare “sano”, soprattutto ad avere piena coscienza della lingua e del linguaggio. La Meloni non è arrivata a tanto mancherebbe altro per lei l’italiano è una bandiera a rovescio nel senso che “l’Italia s’è destra”(!). Lei non ha dubbi, per tranquillizzarci ci mette pure l’Europa e così urlando e roteando le biglie oculari salperà giubilante al potere, con lei tanti italiani felici, personalmente sono desolato e ammorbato per altro verso anche da certe facce come quella di Calenda. Non parliamo del Travaglione sempre più indisponente col suo ghigno da Barabba, filocontiano come se quel Conte avesse chissà quali quarti di nobiltà in realtà un poveraccio, un uomo fasullo o farlocco, una “stella” fulminata nel bel mezzo della traiettoria! Molti mi chiederanno di Letta, persona senz’altro dabbene, intelligente, purtroppo “erosa” dalla inerzia o inedia di un PD sempre più… PeDestre, sfilacciato o esangue. Amici miei tra un melone e una zucca preferisco questa specie al forno, buonissima! (gimaul)

 

 


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