Antignano contro la movida

I residenti dicono basta a schiamazzi e vandalismo notturni; polizia troppo permissiva?

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Foto QuiLivorno.it

LIVORNO – Dopo gli spari in Piazza Garibaldi e le risse sul Pontino, anche Piazza Bartolommei  è diventata una zona caldissima: tra alcool, risse sfiorate e atti vandalici. I residenti protestano da mesi: “sindaco e questore trovino una soluzione”.

Da inizio estate, complice forse la chiusura delle discoteche e diminuzione di ingressi all’interno dei pub nel rispetto del protocollo Covid 19, la piazzetta d’Antignano è diventata un ritrovo per giovanissimi che rimangono per strada a parlare fino a tarda notte. Chiacchiere, ma spesso e volentieri anche grida e cori da stadio. E se qualcuno alza troppo il gomito, la situazione spesso degenera in atti vandalici. Tutto ciò senza rispettare il divieto di assembramento, con la maggior parte dei ragazzi che non indossa neanche la mascherina.

I residenti, che non escono allo scoperto con nomi e cognomi per paura di ritorsioni da parte dei frequentatori notturni della piazza, hanno presentato diversi esposti alle autorità,  informando anche il sindaco Salvetti,  ma la situazione non è cambiata. La tensione è alta, e per poco – nella notte tra sabato 12 e domenica 13 settembre – non c’è scappata la rissa tra un residente e un gruppo di ragazzi. Le pattuglie delle forze dell’ordine, nel frattempo, continuano a fare avanti indietro dalla piazzetta di Antignano, ma senza troppa efficacia.

Secondo il racconto dei residenti, il weekend si è aperto, nella notte tra Venerdì e Sabato, con un ragazzo, che visibilmente alterato, con ogni probabilità dall’alcool,  getta una bici in mezzo alla strada e poi inizia a camminare al centro della carreggiata. Non contento, si accanisce anche contro un cartellone pubblicitario. Prendendolo a pugni e addirittura a testate. Sono circa le 3 di notte, i cittadini si affacciano, qualcuno chiede ai ragazzi di smetterla, ma è tutto inutile.

Nella notte tra sabato 12 e domenica 13 settembre i residenti danno vita e a una vera e propria protesta spontanea. Attorno alle 23 un gruppetto di 4-5 persone si sistema in piazza. Non urlano, non litigano con i ragazzini che a poco a poco arrivano sui motorini. La presenza dei cittadini fa effetto solo per poche ore. Verso le 1.00 ci raccontano delle solite urla, grida, marmitte che sgassano a ripetizione, qualcuno parla addirittura di cori con megafono.

Alle 1.50 arriva la polizia, chiamata dai residenti. Inizia una lunga opera di mediazione, la via scelta è quella del dialogo e sembra funzionare. I giovani in piazza sono oltre cento, tutti giovanissimi tra i 15 e i 20 anni. Se ne vanno quasi tutti. Sembra la fine dell’incubo, alle 2.30 ad Antignano la gente pensa, invano, di poter finalmente riuscire a dormire.

Le forze dell’ordine sono andate via da circa mezz’ora quando riparte il caos. I ragazzi tornano di nuovo in piazza, qualche residente scende ancora per strada. Un uomo ha un acceso scambio di battute con un giovane. Botta e risposta, qualche parola di troppo e i due arrivano quasi alle mani. I cittadini sono di nuovo svegli, alcuni seguono la scena dalla finestra. La calma ad Antignano torna soltanto alle prime luci dell’alba.

Si chiude così un fine settimana di tensione, l’ennesimo purtroppo, che porta inevitabilmente ad una serie di interrogativi: chi sono i genitori di questi ragazzini? Sanno cosa loro figlio/a fa la notte? E la polizia potrebbe fare di più?


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Studente di Economia aziendale presso l'università di Pisa. Diplomato al liceo scientifico a Livorno, città dove sono nato e attualmente vivo. Ho sempre nutrito un interesse per il giornalismo che cerco di coltivare nel tempo libero.