di Giorgio Maulucci
“Maledetta la terra che ha ancora bisogno di eroi”. Credo che anche chi non abbia mai letto o visto “Vita di Galileo”di Brecht, conosca questa celebre battuta pronunciata dallo scienziato dopo la sua abiura,accusato di non essere un eroe.Ebbene,purtroppo,specie in certi frangenti, gli eroi sono necessari, non certo quelli romantici (Galileo fu un anti eroe, perciò vero) bensì le vittime della barbarie, del terrorismo o della miseria in cui la cattiva politica affonda un popolo malcapitato e beffato. La dolorosissima morte del giovane giornalista italiano,a Strasburgo,ha fatto di lui,suo e nostro malgrado, un eroe del pensiero europeo, una specie di martire di Belfiore (solo per analogia), un simbolo di cui, ahi noi, in questo difficile frangente,non solo l’Europa ma anche, soprattutto, l’Italia (e l’Inghilterra) avevano chissà bisogno. Non dico l’Europa “padrona” ma l’Europa “storica” (senza scomodare Mazzini), quella in cui credeva il nostro eroe. Che il suo (maledetto) sacrificio non valga a diradare l’ambiguità, la pochezza e la tarantella tutta italiana sul “vado anch’io no noi no” che oramai da troppo tempo si sta ballando? Come fu per i martiri cristiani la cui abnegazione comportò la fondazione di una nuova religione, in questo caso,finalmente,vorremmo auspicare la ri-fondazione di una nuova,sacrosanta “religione” dell’Europa. Un pensiero commosso e un ideale,forte abbraccio a questo eroe “di due mondi”,il mondo delle idee e quello degli uomini. Per aver difeso l’Europa a viso aperto. (gmaul)
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