Arpino è la città di Cicerone, un posto incantevole da visitare

111

Tra i Monti Ernici e gli Ausoni sorge Arpino, è un comune sicuramente da visitare ed apprezzare della provincia di Frosinone. È uno dei centri più antichi e rilevanti sul piano culturale ed artistico della zona, insignito dal Touring Club Italiano del marchio Bandiera Arancione per la qualità del turismo. Con gli orizzonti ristretti dei vincoli della pandemia, molti di noi sono tornati a volgere lo sguardo al nostro paese. Per scoprire quello che già sapevamo, ma che troppo spesso dimentichiamo. Oggi non possiamo permetterci viaggi a tempo indeterminato, ma possiamo imparare ad apprezzare lo sterminato patrimonio culturale e naturale dell’Italia a piccole dosi. Arpino è un posto collinare incantato che mette insieme decine di storie, di luoghi, di tradizioni gastronomiche, di preziosi angoli di pace, di avventure e sorprese. Visitare la cittadina ciociara in questo periodo rappresenta uno stimolo per guardarla con più attenzione, per apprezzarne la bellezza e contribuire a preservarne l’eredità. Sono tanti gli spunti per una domenica fuori porta, per un visita ai tanti musei arpinati, riguardanti la liuteria, la lana, l’arte grafica. Arpino è il posto di origine della famiglia di Ennio Morricone, di Marcello Mastroianni, dello scultore Umberto Mastroianni, del cantante Chris Rea, di Pasquale Rotondi, di Francesco Saverio Maria Bianchi, detto l’Apostolo di Napoli.
Non si conosce l’esatta data della fondazione di Arpino, anche se ritrovamenti archeologici ne dimostrano le origini volsche.
Arpino fu teatro di scontri tra Romani e Sanniti, fino ad essere conquistata dai primi nel 305 a.C. Due anni dopo ottenne la cittadinanza romana sine suffragio e divenne prefettura. Nel 188 a.C. ottenne definitivamente la cittadinanza romana.
Caio Mario fu cittadino arpinate, il suo nome è ricordato nell’etimologia della località di nascita: Casamari. Mario, dopo aver sconfitto i Germani ad Aquae Sextiae e nella battaglia dei Campi Raudii – all’apogeo della sua gloria – non dimenticò la sua patria d’origine.
Con Silla iniziò la lenta decadenza della città, che si protrasse durante l’epoca imperiale.
Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C.; la sua città fu spesso citata nelle sue opere; in tempi moderni è stato dato il suo nome al corso principale della città, al convitto nazionale Tulliano.
Marco Vipsanio Agrippa è nato ad Arpino, un importante e famoso politico, militare e architetto romano, nel 27 a. c. costruì e dedicò il Pantheon.
Giuseppe Cesari, il pittore meglio conosciuto come il Cavalier d’Arpino, è stato tra i maestri del Caravaggio.
La Torre medievale, detta di Cicerone, la troviamo nell’Acropoli – a Civitavecchia, a 600 metri di altezza – la parte più interessante e famosa di Arpino, visitata da illustri personaggi come re Gustavo Adolfo di Svezia, insigne archeologo. Nella sua cinta di mura poligonali ciclopiche e datate al XIII secolo a.C., si apre una porta arco a sesto acuto, unica al mondo e vanto di tutti gli arpinati. Arpino conta 7.000 residenti, nel 1860 erano 12.000 vista la presenza di numerosi lanifici. Poi cominciò una forte emigrazione verso Francia, Canada, Brasile, Argentina.
Il Castello Ladislao è sede della fondazione Umberto Mastroianni, centro internazionale di arti visive che ospita 81 opere donate dall’artista. Ad Arpino sono tante le chiese di particolare interesse artistico, a testimonianza del forte radicamento cattolico della popolazione.
Il Gonfalone di Arpino è il palio dei quartieri di Arpino. La manifestazione folkloristica si svolge annualmente dal 1971 il sabato e la domenica successivi a Ferragosto e vede in gara tra loro i quartieri Arco, Civita Falconara, Ponte e le contrade Collecarino, Vallone, Vignepiane e Vuotti
Il Certamen Ciceronianum Arpinas è una gara di traduzione e commento di brani di Cicerone che si tiene a maggio, unica nel suo genere.
Dal 1984, grazie all’iniziativa del poeta Giuseppe Bonaviri, Arpino ospita una singolare antologia di poesie incise su lastre di pietra e installate in vari punti caratteristici nel paese.
La gastronomia arpinate è molto apprezzata, a cominciare dallo straordinario olio extra vergine di oliva, sagne e fagioli, capretto da latte, pecorino e marzolino, il torrone. Sono tanti gli agriturismo, ristoranti e trattorie tipiche.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteLa Benacquista cede in casa alla Ge.Vi Napoli. 59 – 69 il finale per i partenopei.
Articolo successivoAlle recenti consultazioni dei partiti è stato proposto il “Governo dei migliori”: la democrazia lascia il posto all’aristocrazia?
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.