FIRENZE – Si chiama Matteo Valdambrini, ha 23 anni, vive in Toscana, a Montemurlo, in provincia di Prato. È stato arrestato dopo una lunga indagine che ha condotto le autorità al suo nome. Si tratta di uno studente universitario, iscritto all’ateneo fiorentino dal 2016 alla facoltà di Economia aziendale.
Aveva fondato una setta satanica di cui lui era il capo supremo, si faceva chiamare così: “Il diavolo”.

Il giovane ha confessato- dal suo profilo Facebook

Adescava ragazzi giovanissimi, quasi tutti minorenni e li plagiava a sua immagine e somiglianza. Abusava di loro, soprattutto uomini: “devo nutrirmi di corpi maschili” era solito dire.
Sembra uno dei peggiori film horror, un incubo troppo brutto per essere reale. Eppure, era riuscito a convincere tutti i suoi adepti a servirlo senza confessare niente a nessuno. Con minacce varie si era guadagnato il silenzio, con messe in scena teatrali, invece, il rispetto.

Tramite dei complici inscenava resurrezioni, patti di sangue (fatti ad hoc con tinte specifiche) ed altre follie che avevano convinto i ragazzi adescati della sua potenza. Raccontava loro di essere un uomo resuscitato e di avere dunque poteri illimitati. La sua missione era quella di salvare il mondo, ma per farlo aveva bisogno di loro.

Le vittime erano accuratamente ricercate, il loro punto di forza era la loro debolezza. Ragazzi fragili, insicuri, soli e con gravi problemi familiari ed economici. Lui era tutto il loro mondo, dava importanza, conforto e sicurezza e come nella peggior sindrome di Stoccolma una vittima è arrivata a dichiarare: “Per me era come un fratello”.

Dai patti con il sangue ai riti satanici però si arrivava sempre all’abuso sessuale, il tutto consumato in auto o nei boschi del fiorentino.
L’uomo è stato denunciato dalla madre di una delle vittime. Difatti l’adolescente aveva riportato segni sulle braccia a seguito di uscite con “il diavolo”, sembra che mordesse i suoi adepti fino a farli sanguinare e poi succhiasse il loro sangue come un vampiro.

Le forze dell’ordine si sono immediatamente messe ad indagare sul ragazzo e, con il passare dei giorni, sono emerse tante verità agghiaccianti. Inizialmente i testimoni erano quattro, ma con l’avanzare delle indagini si sono più che triplicati. Il giovane pratese ha subito, poco prima del lock down, una perquisizione nella propria abitazione. Da allora le indagini hanno avuto una svolta, sino a giungere all’arresto nella giornata di ieri.
I ragazzi abusati spesso perdevano i sensi e il 23enne giustificava il tutto spiegando come i demoni stessero uscendo dai loro corpi.

Obbligava anche all’invio di nudi in chat, foto che lui non avrebbe visualizzato (così raccontava per convincere i suoi seguaci), ma che sarebbero state viste da un’entità superiore invocabile tramite la rete Wi-Fi, “Hydra”.

I ragazzi, impauriti e completamente manipolati, gli credevano e si prestavano alle sue follie.
Il Gip al momento ha prescritto gli arresti domiciliari, sul giovane pesano le accuse di stupro di gruppo, riduzione in schiavitù, violenza sessuale e diffusione di materiale pornografico, anche minorile


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