“Bullet train”, un film violentemente divertente ornato da brani musicali eccellenti

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Titolo: Bullet train

Regia: David Leitch

Soggetto:  dal romanzo I sette killer dello Shinkansen (2010) di Kōtarō Isaka

Sceneggiatura: Zak Olkewicz

Musiche: Dominic Lewis

Durata: 127’

Produzione Paese: USA, 2022

Cast: Brad Pitt, Joey King, Aaron Taylor Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Bad Bunny, Sandra Bullock, Zazie Beetz, Logan Lerman, Masi Oka, Channing Tatum, Ryan Reynolds, David Leitch, […]

Bullet train è un film thriller che si svolge, appunto, su un treno ad alta velocità che come un proiettile sfreccia da Tokio verso Kyoto dove la “Morte bianca” (Michael Shannon) attende la consegna di una preziosa valigetta metallica. Su quel treno viaggia, per recuperare tale valigetta contenente del denaro, l’agente con nome in codice Ladybug, alias Coccinella (Brad Pitt), supportato per va telefonica da Maria Beetle (Sandra Bullock). Costui, contrariamente al soprannome che gli è stato dato, è un uomo dalla sfortuna biblica. Sul quel treno ci sono i due fratelli “gemelli” Lemon (Brian Tyree Henry) e Tangerine (Aaron Taylor Johnson), uno nero e l’altro bianco, ambedue killer di professione, cinici e senza scrupoli, che hanno in custodia la valigetta; c’è anche una ragazza The Prince (Joey King), che in apparenza sembra non avere niente a che fare con la criminalità che abbonda in quei vagoni, mentre, in effetti, risulta impassibile, comemdiante e crudele, e ci sono altri due assassini, Wolf (Bad Bunny), un messicano che va alla ricerca di Coccinella per vendicarsi, e  Hornet (Zazie Beetz) una donna che usa un veleno micidiale, di cui esiste un antidodo che andrebbe preso entro pochi secondi per evitare che il malcapitato vada incontro a una morte sicura. E poi c’è anche un serpente, da cui viene  estratto quel veleno micidiale usato da Hornet, che si muove tra i vagoni e che lascia lo spettatore in attesa di qualche cosa di imprevedibile che potrebbe causare situazioni non. Costoro e altri ancora risultano tutti immischiati con quella maledetta valigetta e agiscono per entrarne in possesso. Essi non si conoscono ed entrano in un groviglio labirintico, da cui è difficile uscire in quanto ad ogni azione ne segue un’altra imprevista che disorienta chi la commette sviandolo perchè diversa da quella che si aspettava. Un susseguirsi di colpi di scena che generano azioni eccitanti e originali  secondo uno stile alla Quentin Tarantino e, per certi versi,  risultano spiazzanti ed equivoche alla maniera dei fratelli Cohen. La storia in sé sottolinea il fatto che nella vita non c’è niente di predeterminato ma che tutto sia governato dal caso, la cui piega deriva dalla perspicacia connessa con le azioni di ogni essere umano e che, al tempo stesso, in un mondo balordo dove il male padroneggia, bisogna vedere anche il lato positivo personale di ogni scelta fatta, in quanto quel che può sembrare in un dato momento un danno può risultare salvifico.

Un film, oltre che sulle azioni, spesso spettacolari e mozzafiato, è costruito su un susseguirsi di dialoghi stuzzicanti. Tra questi, suggestivo e spassoso risulta l’incontro e il dialogo tra Lemon e Coccinella nel vagone Quiet car, dove una signora li riprende continuamente perche viene disturbata dalla lotta che compiono cercando di fare rumore il meno possibile.

Bullet train è un film che impetuosamente diverte e coinvolge lo spettatore affascinato dai brani musicali eccellenti in accordo con le azioni che supportano.

Filmografia

John Wick (2014), Atomica bionda (2017), Deadpool (2018), Fast & Furious – Hobbs & Shaw (2019). 

Francesco Giuliano

 

 


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).