LATINA – Ha scelto il giorno del suo 67esimo compleanno per lanciare un appello alle istituzioni e far partire una petizione su change.org chiedendo la liberazione del figlio detenuto a Bali nonostante sia stato giudicato innocente dopo il processo.
È la storia che racconta Gaetano Sciaudone, padre del 34enne Carmine.
“Carmine – spiega il padre nel suo accorato appello – è stato arrestato dall’immigrazione il 22 maggio 2016 a bordo di un barcone denominato “DRAGON BOAT” dove era andato, invitato, una sera, è stato accusato, ingiustamente, che stava lavorando. Per divertimento sistemava un proiettore, come chiestogli.
Trasferito in carcere, assolto il 17 novembre 2016 dopo aver subito un lungo e regolare processo, dichiarato libero, nello stesso giorno è stato arrestato e detenuto nuovamente dall’immigrazione di Bali, in attesa di processo di appello, come chiesto dalla P.M. contro il verdetto di assoluzione.
Si pensi che la P.M., per il presunto reato di lavoro in nero aveva chiesto 2 anni e sei mesidi carcere e 200 milioni di rupie di multa!
Sono più di nove mesi che Carmine è detenuto e non si sa ancora per quanto e non ci si spiega perché debba essere detenuto, il tutto perché, secondo loro, stava lavorando, quella sera su quella barca.
E’ assurdo!
Nella speranza che possa servire, dopo aver pazientemente atteso, ora vi chiedo di sottoscrivere la petizione”
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