Centrale di Latina - Esterno

LATINA – Carnevale, Valletta, Coluzzi, Calvi e Miele: «Ristoro nucleare, un’amministrazione che perde 20 milioni di euro deve andare a casa subito». E’ gravissimo quanto accaduto in merito alla gestione della vicenda delle quote di ristoro per la presenza della centrale nucleare a Borgo Sabotino. Il Comune di Latina è l’unico tra quelli che ospitano una centrale a non aver ottenuto i soldi perché non si è attivato per richiederli.

«Emerge chiaramente – spiegano i consiglieri comunali firmatari del documento – come gli ultimi anni di amministrazione siano stati caratterizzati da approssimazione e superficialità e chi ne ha fatto le spese è stata tutta la comunità di Latina. Vedere, da una parte, riconosciuto il diritto al giusto ristoro per i comuni solo perché vicini a territori nuclearizzati e, dall’altra, città come Latina che, a causa dell’inerzia dei suoi amministratori, sono lasciate a secco, è scandaloso.

Anche questa volta il sindaco Coletta ha poco da nascondersi dietro la scusa che la colpa è di chi c’era prima perché già nel luglio 2016, all’indomani della sentenza di primo grado che riconosceva il diritto di percepire l’intero ammontare del ristoro indebitamente decurtato del 70%, sia l’ex Sindaco Vincenzo Zaccheo sia il consigliere comunale Massimiliano Carnevale, portarono all’attenzione di Coletta quanto stava accadendo con la speranza di vedere una pronta reazione della maggioranza finalizzata ad una costituzione tardiva o ex novo dell’ente. Per di più il consigliere comunale Matteo Coluzzi aveva presentato una interrogazione in materia. Ma anche in questo caso il Sindaco Coletta e la sua maggioranza hanno mostrato presunzione e supponenza, snobbando le indicazioni che arrivavano dall’opposizione. Un atteggiamento che non garantisce lucidità all’amministrazione e che fa perdere di vista le opportunità per tutta la comunità.

Morale della storia è che la città di Latina pur ospitando una centrale nucleare che ne ha condizionato lo sviluppo per decenni, ora si trova a vedersi attribuiti una media di 850.000 euro a fronte di potenziali 2.700.000 euro. Oltre alle decine di milioni di euro persi per gli arretrati. Quando Benedetto Croce parlava di “un governo degli onesti” e di Governo dei capaci, probabilmente aveva in mente proprio questo perché se pensiamo solo per un attimo quali benefici avrebbe potuto avere il nostro comune con tutti questi proventi probabilmente capiremmo ancora di più i danni che Coletta lascerà in eredità a questa città. Un’amministrazione comunale che perde 20 milioni di euro, dovrebbe andare a casa subito. Sul tema chiederemo la convocazione di una commissione Trasparenza così da far luce sulle effettive responsabilità».

Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri di opposizione Massimiliano Carnevale, Matteo Coluzzi , Vincenzo Valletta, Alessandro Calvi e Giovanna Miele


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