La neve in piazza San Marco

LATINA – Ha dell’incredibile la posizione CEI circa la fretta di ricondurre tutte le pecore al proprio Pastore cioè nelle chiese! La conferma che Dante, Lutero,Machiavelli,ognuno secondo il proprio alto livello e pensiero,avranno avuto altro che ragione nel fustigare la chiesa, soprattutto la chiesa di Roma (i due) individuando in essa le contraddizioni o anomalie più vistose,secondo il Machiavelli una delle cause prime dei guasti circa gli andamenti della cosa politica e sociale dell’Italia. Fortuna e buona decenza vuole che un papa di nome Bergoglio e non Bonifacio (VIII,da Dante scaraventato all’Inferno) non ha avuto remore nel contrastare la inaudita pretesa di riaprire le chiese: libertà di culto? E quella degli umani segregati in casa? Si presuppone possano pregare tranquillamente in privato senza sentirsi in peccato! E i commercianti e le aziende? Sono atei,peccatori o impenitenti? I protestanti (religione) avvertiranno la stessa,urgente esigenza di culto? Mi chiedo se questo non sia un atto di fede o piuttosto di protervia. Insomma,la CEI! Tanti anni or sono (insegnavo) ventilai l’idea di sottoporre (collegialmente) a codesto organismo la possibilità di prevedere l’insegnamento di Storia delle religioni anziché la generica “ora di Religione”: mai avuta la risposta! Dunque,la CEI, chi era ed è costei ? Un’entità “occulta”? Una costola (“rotta”!) di quel potere sovrano al quale pur si deve la magnifica irradiazione artistico-culturale nel Cinquecento, la chiesa di Roma: s’impose come la più magnifica Corte del tempo, il più fecondo,ricco e prolifico mecenate che ha consentito ad artisti geniali di creare tanta Bellezza: nessun altro mecenate (in termini finanziari) avrebbe potuto tanto! E sia, almeno questo merito glielo dobbiamo. Ma la CEI che c’entra?!

“Chiesa,Chiesa/ m’hai creato e m’hai distrutto/ma Dio io non l’ho raggiunto/piazzata tra me e lui/come una pietra tombale/mi tratti da morta/per potermi un giorno/risuscitare” > E’ la prima strofa di una bellissima ballata di Giovanna Marini (da lei stessa cantata), registrata in un ellepi del 1967 che “rudimentalmente” ascolto sui non potenti mezzi di trasmissione-diffusione (youtube) a differenza di molti di voi sicuramente ben più addestrati e agguerriti di me in materia! La ballata oltre al laico coinvolge anche il cattolico sensibile ad ogni esperienza autenticamente umana che nelle sue lotte e peripezie quotidiane coltiva il suo dichiarato o intimo atto di fede.


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