Cimitero della Misericordia, il 2 novembre si festeggiano i morti ancora con le transenne

Il cimitero ospita numerose tombe illustri come quella dell'ex presidente Ciampi e del Comandante Salvatore Todaro su cui sta uscendo il film

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LIVORNO – Si avvicina la festività del 2 novembre ma nonostante si tenti di sistemare alla meglio la situazione per il grande numero di visitatori che arriverà, il cimitero monumentale della Misericordia versa in un grave stato di degrado strutturale e buona parte del complesso resta transennato da anni offrendo un quadro negativo di decoro poco consono alla sacralità del luogo e al gran numero di tombe storiche presenti, da quella dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’attrice Delia Scala, il cantautore Piero Ciampi, Temistocle Guerrazzi, Lorenzo Gori, il compositore Pietro Mascagni e tante altre ancora, tra le quali anche quella del Comandante Salvatore Todaro, eroe della seconda guerra mondiale sulle cui gesta sta uscendo in questi giorni un film molto atteso con Pierfrancesco Favino, curiosità che in pochi conoscono. La segnalazione ci arriva dai frequentatori abituali che da anni richiedono un intervento più volte promesso dall’ente gestore che è l’Arciconfraternita della Misericordia e dall’amministrazione, intervento che però ancora non è iniziato. Cedimenti strutturali, caduta di materiali e poca cura dei viali, assenza di illuminazione e di servizi igienici per i visitatori, queste le lamentele dei cittadini che non vedono risposta. In compenso permangono dei transennamenti all’interno della struttura posti da circa sette anni in attesa dell’inizio dei lavori annunciati e per una parziale messa in sicurezza che comunque oltre che insufficiente, causa una notevole difficoltà di accessibilità alle sepolture. Sullo sfondo di questa vicenda, ci fa sapere uno dei visitatori che più si è preso a cuore la questione, l’ingegner Remo di Renzo, autore di vari esposti all’assessora Viola Ferroni, alla Misericordia e alla Sovrintendenza alle belle arti di Pisa e Livorno, una situazione molto nebulosa: “Adesso si cercherà di rendere presentabile il cimitero ma già dal 3 novembre come ogni anno nessuno se ne occuperà più, stanno solo nascondendo la polvere sotto il tappeto. Sono un frequentatore assiduo del cimitero dove sono sepolti i miei cari e ho combattuto affinché si ponga rimedio alla situazione con una infinita serie di esposti”. Gli esposti dell’ingegner Remo di Renzo hanno avuto risposta e i lavori sono stati accordati e promessi ma nonostante carte e bollate e firme non partono: “Secondo una legge del 1934 poi confermata dal regolamento di Polizia Mortuaria in una delibera del Consiglio Comunale del 2020, la gestione dei cimiteri privati spetta a chi li detiene ma l’amministrazione è tenuta a vigilare e intervenire. L’Arciconfraternita della Misericordia è commissariata da circa 10 anni e non pubblica i suoi bilanci, il sito internet è scomparso, il tutto nonostante incassino migliaia di euro per ogni singola sepoltura. Che fine fanno questi soldi?”. Il cimitero, essendo un bene storico e monumentale necessità dell’ok della Soprintendenza delle belle Arti ma nonostante il permesso da Pisa sia arrivato i lavori non vengono finanziati. Il Comune scarica la competenza economica sulla Misericordia che riceve critiche e pressioni da circa 20 anni. Donazioni, ambulanze, volontariato, somministrazione di cibo per i poveri, l’Arciconfraternita della Misericordia è una struttura sociale enorme che affonda le sue radici nel mondo della Chiesa e opera con i volontari. A Livorno oltre al cimitero monumentale da circa dieci anni è stato costruito a fianco della vecchia struttura eretta nel 1840, un nuovo padiglione a firma dell’architetto livornese Francesco Tomassi, sito davanti all’aurelia in viale Boccaccio, inaugurato con la presenza delle autorità cittadine: “È stato uno dei più grandi errori che abbiamo mai fatto, mi hanno dichiarato i vertici della Misericordia” ci fa sapere ancora Di Renzo, che continua: “È una situazione poco trasparente in cui non si capisce dove vadano a finire le spese, io per le due tombe dei miei genitori ho speso 12 mila euro e l’altro anno per spostare le ossa di mia madre 1800 euro. I bilanci da quando la Misericordia è commissariata sono scomparsi”. Oltre al complesso in viale Boccaccio la Misericordia a Livorno detiene gli immobili della sede in via Verdi, anch’essi in un grave stato di degrado e la competenza su un altro storico cimitero livornese, l’Antico Cimitero degli Inglesi posto esattamente di fronte alla sede di via Verdi che è il più antico cimitero acattolico del Mediterraneo, con tombe del 1600 e opere marmoree di grande pregio. Anch’esso è sotto la competenza come ente gestore da parte della Misericordia in forma di concessione ma di proprietà del Regno Unito d’Inghilterra che detiene la proprietà del terreno dalla fine della prima guerra mondiale, restaurato e bonificato dagli appassionati e studiosi dell’Associazione Livorno delle Nazioni del presidente e genealogista livornese Matteo Giunti e testimonianza dell’antica Livorno delle leggi Livornine e delle Nazioni, nonostante il restauro e la bonifica resta ancora chiuso e di competenza gestionale della Misericordia.

La tomba del Comandante Salvatore Todaro

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