LATINA – Dal Medical Pontino, impegnato da quasi quarant’anni a tutela della salute di tutti noi, tutto ciò che c’è da sapere sul Coronavirus per affrontare il pericolo consapevolmente senza allarmismi, ma con le giuste precauzioni. Un’approfondita disanima da parte degli esperti di uno dei centri di eccellenza per le analisi cliniche della Regione Lazio.

Testo a cura della Dottoressa Alessia Testa

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ormai dichiarato lo stato di pandemia per COVID-19. Questa sigla sta per Corona Virus Disease 2019 e identifica la malattia causata da SARS-CoV-2, nome ufficiale del nuovo e temuto ceppo di Coronavirus. Cosa significa?

Con “pandemia” si intende una malattia infettiva con tendenza alla diffusione globale, in grado cioè di invadere rapidamente vastissimi territori e continenti. Questo comporta il verificarsi di tre condizioni:

  • comparsa di un nuovo agente patogeno con alta capacità di infettare l’uomo
  • mancanza di immunizzazione specifica (e cioè di un sistema immunitario che sia in grado di contrastarlo in maniera efficace) trasmissione da uomo a uomo

Quindi attenzione, perché non è tanto il tasso di mortalità quanto l’elevata trasmissibilità a definire una malattia come pandemica.

E in effetti, la mortalità per COVID-19 si aggira intorno al 4% e potrebbe essere più bassa se si considerano tutti i soggetti asintomatici che non vengono identificati come contagi perché non indagati.

Ci sono due tipi di misure che possono essere adottate per contrastare la diffusione di una malattia infettiva: quelle di contenimento, che prevedono l’isolamento degli infetti individuati e la quarantena per chi ha avuto contatti con loro, e quelle di mitigazione, volte a prevenire nuovi contagi impedendo l’assembramento, dalla chiusura delle scuole e di ogni altro luogo di riunione, fino alla chiusura totale con l’isolamento di intere città o regioni.

La pandemia rende necessari entrambi questi tipi di intervento, ed è proprio quello che il Governo sta attuando in Italia, sulla stregua di quanto già accaduto in Cina.

Cosa dice l’ultimo Decreto
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) dell’11 marzo ha imposto nuove restrizioni sull’intero territorio nazionale. Le misure adottate sono entrate in vigore il 12 marzo e saranno valide fino al 25 marzo, salvo nuove disposizioni. Le novità rispetto al precedente decreto sono rappresentate da:

  • sospensione delle attività commerciali al dettaglio, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità (vedi tabella), anche se compresi nei centri commerciali, purché gli altri esercizi rimangano chiusi
  • sospensione dei mercati, ad eccezione delle attività dirette alla vendita di soli generi alimentari
  • sospensione delle attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale fissata ad almeno un metro
  • sospensione delle attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti), ad eccezione di lavanderie, tintorie, servizi di pompe funebri

Restano invece consentiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della distanza di sicurezza interpersonale:

  • l’apertura di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie
  • la ristorazione con consegna a domicilio
  • l’attività di vendita di alimenti e bevande negli ospedali, nelle aree di servizio e rifornimento carburante di strade, autostrade e stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri
  • i servizi bancari, finanziari, assicurativi
  • l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare
  • l’attività di trasporto pubblico con la possibilità di modificarne la programmazione
  • l’attività di pubblica amministrazione

Viene infine fortemente raccomandato alle attività produttive e professionali di: favorire il lavoro da casa o in modalità a distanza, e i congedi retribuiti, sospendere le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione, limitare al massimo gli spostamenti all’interno dei siti di lavoro e l’accesso agli spazi comuni, stabilire protocolli di sicurezza anti-contagio e adottare presidi di protezione individuale (mascherina) laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale, sanificare i luoghi di lavoro.

Tutte misure volte a ridurre quanto più possibile l’assembramento di persone e gli spostamenti, che sono strettamente regolati dal precedente Decreto, le cui disposizioni hanno validità in tutte le Regioni italiane fino al 3 aprile 2020.

Non si può uscire di casa se non per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute, che vanno documentati mediante autocertificazione. Il modello può essere scaricato sul sito del Ministero dell’Interno al link https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/modulo_autodichiarazione_10.3.2020.pdf o compilato seduta stante perché in dotazione alle forze di Polizia, deputate al controllo del rispetto delle norme e della veridicità delle dichiarazioni. Permane il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o è risultato positivo al virus. In caso di sintomi respiratori o febbre superiore a 37,5 gradi occorre rimanere a casa, limitare al massimo il contatto con altre persone. È opportuno rivolgersi al proprio medico curante o chiamare il 112 o ancora il il numero verde 800 118 800, attivo nella regione Lazio.

La violazione delle prescrizioni è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’ articolo 650 del codice penale, con pene anche più severe a seconda della gravità del reato commesso.

Conseguenze dell’infezione da SARS-CoV-2
Un primato sicuramente indesiderato è quello di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto che si aggiudicano rispettivamente primo, secondo e terzo posto per totale di persone contagiate. I numeri continuano ad aumentare e ormai sono riportati casi in tutta Italia. COVID-2019 è caratterizzata, nelle sue forme più gravi, da una compromissione polmonare tale per cui il soggetto infettato non riesce più a respirare autonomamente e necessita di essere intubato e attaccato ad una macchina che prende il nome di “ventilatore”. In maniera molto semplicistica, il ventilatore serve a spingere nei polmoni aria ed ossigeno puro in percentuali variabili a seconda della gravità della patologia. Naturalmente, per fare tutto ciò, il paziente va anche sedato. Per tutte queste ragioni abbiamo bisogno dei reparti di Terapia Intensiva e questi posti in Italia non sono infiniti. Fortunatamente solo una parte dei contagiati sintomatici necessita di questi interventi estremi, ma è comunque una parte considerevole e il rischio è quello di non essere sufficientemente attrezzati a contenere un’emergenza di questa portata. Per di più, il quadro si aggrava molto velocemente, quindi anche pazienti che inizialmente potrebbero non necessitare di interventi invasivi peggiorano all’improvviso e per questo comunque necessitano del ricovero ospedaliero. Per lo stesso motivo va garantito il monitoraggio di chi invece fa l’isolamento domiciliare perché non presenta sintomi.

Comunque, oltre alle misure supporto che mirano a garantire la sopravvivenza, sotto la guida degli Infettivologi si sta tentando una terapia farmacologica per cercare di favorire la guarigione. Gli ospedali si stanno attrezzando per far fronte all’ emergenza, che con buona probabilità si sposterà anche al centro-sud: il rischio del collasso è reale. Se le risorse materiali e il personale sanitario si esauriscono, verrebbe compromesso tutto il sistema sanitario assistenziale, pilastro della cultura e della politica italiane. Si fa fatica a trovare mascherine e gel per la disinfezione delle mani, anche in ospedale.

Le dure misure promosse dal Governo mettono a dura prova la società e l’economia, ma se vengono rispettate senza trasgressioni, ridurranno il picco di contagi atteso, potranno consentire una gestione quanto più possibile idonea della patologia e un ritorno alla quotidianità sicuramente più celere.

Uscire solo se indispensabile è fondamentale. E non lo dobbiamo fare per le ripercussioni legali a cui andremmo incontro trasgredendo. Lo dobbiamo ai nostri cari, a tutti gli operatori sanitari che mettono in pericolo la propria vita e quella dei loro familiari per cercare di salvare quella degli altri, a noi stessi, perché la salute è il bene più prezioso che ci sia. La pandemia è ancora controllabile, ma è necessario un livello di impegno altissimo da parte di ognuno di noi.

FOCUS SUI BAMBINI
Secondo un recente studio cinese, i bambini sono meno colpiti da questo terribile virus e anzi, se contagiati, mostrano un decorso della malattia più lieve. Questi dati sembrerebbero essere confermati dall’attuale andamento in Italia. Tuttavia, non bisogna pensare che COVID-19 colpisca esclusivamente gli anziani o i soggetti con patologie di base. Sicuramente rimangono la categoria più colpita e con decorso peggiore della malattia, ma casi gravi si sono verificati anche in soggetti giovani e comunque senza comorbidità.

COMMERCIO AL DETTAGLIO CONCESSO DALL’ ART. 1 DEL DPCM 11 MARZO 2020

  • Supermercati e Ipermercati
  • Discount di alimentari
  • Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
  • Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
  • Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
  • Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione
  • Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
  • Farmacie
  • Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
  • Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
  • Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici


Queste sono le immagini TAC di un paziente con COVID-2019. I polmoni normali dovrebbero essere quasi completamente neri. Tutte le porzioni biancastre e disomogenee, che peraltro in questo paziente già invadono la maggior parte del tessuto polmonare, sono sinonimo di malattia.


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