Alba Pontina, gli arresti nel clan Di Silvio

LATINA – Dopo i Daspo Willy per la rissa nel pub di Latina, il Questore di Latina Michele Spina ha emesso lo stesso provvedimento nei confronti di tre noti pregiudicati appartenenti al clan Di Silvio e coinvolti nell’operazione della squadra mobile Movida Latina. I provvedimenti, predisposti dalla Divisione Anticrimine e firmati  dal Questore, riguardano alcuni degli  arrestati nell’indagine coordinata dall’Antimafia di Roma che ha ipotizzato le accuse di violenza privata, rapina ed estorsione aggravati dal metodo mafioso.

La misura ha colpito Antonio Di Silvio detto Patatino di 28 anni, Costantino detto Costanzo di 57 e Luca Pes di 30 anni, che  – secondo le indagini – proprio nella zona dei Pub di Latina spadroneggiavano girando con le armi per far “pesare” la caratura criminale della famiglia e dove hanno tentato di imporre il pizzo ad alcuni gestori.

“Proprio i gravi reati di cui sono accusati  – spiegano in una nota dalla Questura – hanno consentito al Questore di applicare, nei loro confronti, il divieto di accesso e stazionamento, per due anni, a locali pubblici quali pub, bar e ristoranti nonché a locali di pubblico intrattenimento quali discoteche, locali notturni, locali da ballo di Latina”.

Il “Daspo Willy” è la norma introdotta di recente nell’ordinamento italiano come risposta dello Stato all’uccisione di Willy Monteiro Duarte: “Tale provvedimento  – spiega Spina – rende possibile tenere lontano da bar e locali pubblici persone socialmente pericolose, che hanno commesso reati o preso parte a disordini all’interno o nelle immediate vicinanze di locali, oppure altri delitti contro la persona o il patrimonio, anche aggravati dalla discriminazione e dall’odio razziale. Se violassero il provvedimento adottato nei loro confronti, i cinque giovani del capoluogo rischierebbero da 6 mesi a 2 anni di carcere ed una multa che va da 8.000 a 20.000 euro”.

NEL 2021 GIA’ 9 MISURE  – Dall’inizio dell’anno 2021, complessivamente, la Questura ha emesso nove “Daspo Willy” che “senza dubbio  – sottolinea Spina – incidono positivamente sulla percezione di sicurezza della cittadinanza, poiché consentono di dare una risposta ancora più incisiva e mirata nei confronti dei soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica”.


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