LATINA – Si è tenuto questa mattina un incontro pubblico al quale, oltre al candidato sindaco di Latina Bene Comune Damiano Coletta, hanno preso parte il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il Consigliere Regionale Daniele Leodori.

Nelle operazioni di voto dello scorso ottobre sono state riscontrate delle irregolarità procedurali e saremo costretti a ritornare alle urne in alcune sezioni: tuttavia, questa può diventare una grande opportunità” ha esordito Damiano Coletta: “La città si era già espressa in maniera chiara al ballottaggio su chi volesse come sindaco. Un primo cittadino, tuttavia, deve essere messo in condizione di governare. Chi dichiara amore per la città, invece, è lo stesso che l’ha bloccata, boicottando prima le Commissioni Consiliari e poi rallentandole sulla modalità attraverso cui tenerle, se in via telematica o in presenza. In questi mesi i miei avversari non hanno mostrato senso di responsabilità, al contrario di quanto fatto da LBC, Per Latina 2032, PD e M5S

Prima della caduta dell’amministrazione stavamo partendo, proseguendo quel lavoro sporco già fatto nei precedenti cinque anni” ha proseguito Coletta: “Prima di parlare di decoro, infatti, era necessario un decoro morale da ripristinare. Niente più opacità, collusioni con la micro e macro criminalità, niente più elicotteri che sorvolano la città“. Nonostante le tante critiche arrivate durante questo periodo di campagna elettorale, l’ormai decaduto primo cittadino ellebicino ha voluto rispondere punto per punto: “Il teatro è ancora chiuso, è vero, ma ci arriveremo: paghiamo 30 anni di lavori anti-incendio non eseguiti e che mettevano a rischio chi lo frequentava. Lo stesso vale per la biblioteca, dove abbiamo eseguito lavori sull’agibilità, al pari dello stadio. Il mio avversario nel passato ha stretto una serie di convenzioni di cui paghiamo ancora i danni: la piscina, il cimitero. Stavamo chiudendo tutti i contenziosi per l’interesse della comunità, e non quello delle proprie poltrone”.

Poi, su ABC: “Ci siamo sicuramente ritrovati in una situazione di disagio, causata dalla riduzione di personale causa covid, con 55 persone a casa. Tuttavia, già il 50% della città è coperto, superando di gran lunga il 30% del passato. Per non parlare dei 5 milioni per lotta al Caporalato e e gli altri 5 per il rifacimento del Parco Falcone-Borsellino. La politica non si fa con i ricorsi: la città ha scelto me e lo rifarà anche una terza volta, quando diremo finalmente basta.

Inoltre, stiamo iniziando ad essere credibili anche sotto il punto di vista universatario. Le Università, infatti, hanno capito che qui non c’è più un sistema di valigette e opacità. Latina ha già espresso la sua preferenza: i miei avversari dicono di volersi riprendere la città, ma essa appartiene ai cittadini e al loro bene comune” ha chiosato Coletta.

Infine, l’intervento di Nicola Zingaretti: “Voglio ribadire alla città che non è sola, così come Damiano. Ho grande rispetto per chi ha vinto due volte un’incredibile sfida. Si sta combattendo una battaglia per il senso di giustizia, un sindaco deve governare e ha il diritto di andare avanti: Latina deve riavere la progettualità che merita e Damiano stava lavorando in questo senso. Votiamo Coletta perchè non si spezzi una storia: si farebbe un danno a tutti e a tutte, bloccando la città. Si chiuda un mandato iniziato da mesi e che non può permettersi neanche un giorno di pausa“.

Mentre tutti corrono, Latina si è fermata a causa del ricorso” ha proseguito Zingaretti, “con quest’ultimo che ha legato le mani alla città. Non si può perdere altro tempo: dal giorno dopo la rielezione di Coletta la macchina amministrativa è già pronta a ripartire. C’è l’interesse di cittadini, famiglie e imprenditori a sostenerlo: conviene loro correre per non rimanere indietro. In ballo c’è la vita delle persone ed essa non si fa con le chiacchiere, ma con il lavoro e con le opportunità: non fermiamo questa bellissima storia” ha chiosato il Presidente della Regione Lazio.


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