Francesca Gasperi e il suo sogno: “A gennaio correrò la Dakar. I limiti? Sono nella testa”

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Francesca Gasperi sulle orme di Silvia Giannetti, pilota di moto rally tra le pochissime italiane ad aver corso la massacrante Dakar. Infatti la pilota e fotoreporter corona il sogno di correre la Dakar: sarà in Arabia Saudita a gennaio 2022.

Questa ‘follia’ della Dakar quando l’hai maturata?
Durante il rientro dall’ultima Dakar, che ho vissuto ancora come fotoreporter e al seguito del mio compagno Maurizio Gerini, che ora è anche mio coach. La Dakar resta un mondo coinvolgente, così quando sono tornata in Italia e catapultata di nuovo nel lockdown ho maturato l’idea di correre il rally, così ho cominciato ad allenarmi con maggiore frequenza. Prima vedevo la Dakar come un obiettivo irraggiungibile, invece oggi sono pronta ad arrivare lì.

Vivi ripetendo ‘Never Stop Dreaming’: cosa rappresenta un grido di battaglia, un riscatto sociale, una filosofia di vita?
Una sorta di mantra che dobbiamo avere tutti noi. Io a 48 anni sto raggiungendo un grande sogno, questo testimonia che non bisogna mai smettere di sognare e che i sogni si possono realizzare sempre. Un concetto universale, che vale per tutti. Non è un messaggio che io mando a chi è in là con gli anni o un messaggio di genere per cercare di raggiungere il suo traguardo, è un messaggio rivolto a tutti, anche agli adolescenti che in questo momento della loro vita hanno visto stoppati i loro obiettivi per via della pandemia.

Pilota di rally, tester per moto, tutor di piloti donne e attiva per la mototerapia: quanto ti senti donna in un mondo di maschiacci?
Nel mondo dei motori non ho mai rinunciato alla mia femminilità come non ho mai incontrato resistenze o discriminazioni, tant’è che sono tester moto non in quanto donna. Non nego però che noi donne per dimostrare quanto valiamo dobbiamo faticare di più, però col sorriso, con la tenacia, con la caparbietà, con la correttezza nei comportamenti puoi arrivare a raggiungere i tuoi obiettivi. Non solo, qualcuno crede che sia impossibile che io sia arrivata sin qui, ma mattoncino dopo mattoncino oggi eccomi qui.

Hai concluso da poco l’Andalusia Rally, che è una gara che apre le porte per la Dakar. Che sensazioni ti sei portata dietro?
Mentre ero sul furgone che tornavamo a casa pensavo che avrei potuto continuare a correre anche per altri giorni, segno che sto bene, sia mentalmente che atleticamente. E poi per la prima volta ho affrontato le tappe col sistema della navigazione. Ora mi sto preparando per altre gare, propedeutiche anche loro per la Dakar: sarò in Marocco, Algeria e Turchia per continuare ad allenarmi e arrivare pronta.

Sei una donna e una pilota proiettata anche nel sociale. Quanto è importante dare nella vita?
Per me resta fondamentale. Ma quando si parla di sociale dobbiamo tenere presente che tutti abbiamo una famiglia e che i nostri slanci e la nostra disponibilità devono essere proiettati anche verso di lei. Per darsi agli altri ed essere inclusivi non è necessario fare il viaggio con Marika (vedi il video ‘L’incredibile viaggio di Marika’ realizzato da Le jene, ndc): così, apriamo gli occhi e la porta accanto, perché ci sono tante persone in difficoltà a cui dare una mano.

Quando hai annunciato la tua partecipazione alla prossima Dakar, qualcuno avrà storto la bocca anche per l’età.
L’unica nota stonata è che tutti sono rimasti sorpresi dall’età: si aspettavano che fossi più giovane! (ride), ma questo forse perché le passioni mantengono le persone giovani. Ammetto che correre la Dakar a 48 anni potrebbe essere percepita come una follia, forse perché non ho un curriculum da agonista, ho pochi rally alle spalle ma ho tanto entusiasmo.

Per comunicare meglio sei stata trasformata in un fumetto: Turbo Pipsi aiuta a informare in modo più incisivo la tua filosofia di vita e la tua mission?
È stata una mera casualità, perché con l’agenzia che mi segue (lo Studio 12.23, ndc) avevo il primo appuntamento in video, ma avevo accumulato un ritardo per una panne con la moto così gli ho mandato un video veloce per scusarmi e rimandare di qualche minuto la call. Si sono troppo divertiti ed è nata l’idea di creare un fumetto, che ovviamente ha un’efficacia comunicativa diretta che arriva veramente a tutti.

Quando ogni mattina ti alzi e ti guardi allo specchio cosa pensi?
Che sono contenta di me stessa, ma mi manca ancora tanta strada davanti da percorrere.


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