Olivier Tassi, consigliere comunale ed elemento di Azione, a meno di qualche ora dal suo comunicato in cui si è dissociato da Fare Latina perchè lontano dalle linee ideologiche del partito di Calenda alla luce della supposta partecipazione di ItalExit all’interno del movimento civico di Annalisa Muzio subisce un duro colpo. Infatti, un altro membro del direttivo, Gerardo Rizzo, rispedisce al mittente certe accuse e, probabilmente, anche certa superficialità e immaturità dato che si annuncia da più parti la volontà di amalgamare persone di buona volontà che abbiano a cuore le sorti della città salvo poi ripudiarle perchè non perfettamente allineate rispetto a una sorta di pensiero unico, elemento che farebbe cadere invece in modo naturale proprio un polo (il terzo) che invece ha tra le sue caratteristiche l’accoglienza del pluralismo e della democrazia partecipata.
Infatti il consigliere comunale Tassi aveva inviato una nota in tarda mattinata, in cui aveva espresso la sua contrarietà che “la notizia del sostegno dei rappresentanti di Italexit al progetto del terzo polo ed alla candidatura di Annalisa Muzio, crea un vulnus insormontabile per Azione, che non può sostenere una coalizione in cui ci possano essere dubbi sul ruolo fondamentale dell’Europa. Azione nasce come movimento politico fortemente europeista, nella convinzione che fuori dall’Europa non c’è futuro, da soli non saremmo mai in grado di competere con le altre grandi economie, ma soprattutto metteremo a rischio la pace che l’Unione Europea ha garantito in questi decenni. Il solo pensiero di avere nella stessa coalizione persone che propugnano l’uscita dalla Comunità Europea è inconcepibile per coloro che hanno aderito ad Azione e ne seguono i principi etici e politici. Azione si è posta l’obiettivo di costruire una proposta centrata sulla capacità di risolvere i problemi, concentrando l’attenzione sui programmi e sulla squadra che li realizzerà”.
Di seguio la nota integrale di Gerardo Rizzo, del direttivo provinciale di Azione, che confuta e alla fine demolisce la posizione dello stesso Tassi.
“Il mio immutato sostegno al movimento civico Fare Latina. ll movimento civico Fare Latina è un movimento trasversale che mai ha annesso al progetto paternità di carattere politico. Il presupposto sul quale ha fondato tutta la propria azione e verso la quale ha profuso la propria capacità aggregativa, come più volte specificato anche da chi ne ha pubblicamente comunicato l’endorsement, salvo poi ripensare la decisione, è ascrivibile esclusivamente alla convergenza sui punti del programma di governo della città di Latina, elaborato sulla base di ideali e progetti in un contesto ineludibilmente amministrativo locale. Al contrario si perderebbe il contatto con la realtà e le cose da FARE. Come membro del direttivo di Azione posso confermare la partecipazione dei vertici del movimento a tutti gli incontri, partecipati peraltro contemporaneamente da tutti i soggetti che hanno deciso di sostenere pubblicamente Fare Latina, nei quali sono stati definite le modalità di partecipazione e i temi di programma e sui quali, appunto, si è inteso convergere. Il mio impegno al sostegno del progetto resta, dunque, immutato proprio perché il contributo richiesto, prerogativa essenziale all’ammissione al progetto, non contempla implicazioni e coinvolgimenti con simboli, caratteri o sigle di partito. Nel rispetto delle singole prerogative partitiche, ognuno dei partecipanti al Terzo Polo fino ad oggi, ha inteso aderire in maniera assolutamente trasversale e, giova ripeterlo, senza simboli di partito. Credo infine che questa sia l’unica alternativa propriamente detta ad un sistema bipolare partecipato dai cosiddetti partiti strutturati: il Terzo Polo vorrà rappresentare un punto di riferimento per tutti quelli che si riconoscono in una alternativa centrista e liberale, e soprattutto in un programma di governo alternativo e condiviso”.
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