“Gli anni più belli”, l’ultimo film di Muccino che descrive indirettamente la storia d’Italia degli ultimi decenni

148

Titolo: Gli anni più belli

Regia: Gabriele Muccino

Soggetto: Gabriele Muccino

Sceneggiatura: Gabriele Muccino, Paolo Costella

Musiche: Nicola Piovani

Produzione Paese: Italia, 2020

Cast: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Emma Marrone, Nicoletta Romanoff, Francesco Acquaroli, Francesco Centorame, Andrea PIttorino, Matteo De Buono, Alma Noce, Fabrizio Nardi, Mariano Rigillo, Paola Sotgiu, Elisa Visari, Federica Flavoni, […]

I protagonisti del film Gli anni più belli di Gabriele Muccino sono Giulio Ristuccia (Pierfrancesco Favino e Francesco Centorame da giovane), Paolo Incoronato (Kim Rossi Stuart e Andrea Pittorino da giovane) e Riccardo Morozzi (Claudio Santamaria e Matteo De Buono da giovane), amici fraterni fin da quando avevano sedici anni. Era il 1982. Durante il liceo Paolo conosce e si innamora di Gemma (Micaela Ramazzotti e Alma Noce da giovane),  Da allora fino ai giorni nostri, il film racconta la loro vita che si svolge durante le vicissitudini sociali e politiche  che si sono succedute in Italia e nel Mondo, come la caduta del muro di Berlino nel 1989, le inchieste giudiziarie di Mani pulite del 1993, l’ascesa politica di Silvio Berlusconi nel 1994, gli attentati a New York dell’11 settembre 2001, il successo politico del Movimento 5 Stelle, e così via. Tutti eventi che forse hanno scombinato il modus vivendi della gente italic e, quindi, anche quello di loro quattro che, ciascuno per la propria parte, hanno conosciuto successi e insuccessi, amori e dissapori, tradimenti e riappacificazioni, delusioni, rabbia e gioia. Provenienti da famiglie economicamente modeste, Giulio, Paolo e Riccardo riescono a raggiungere un livello di istruzione elevato: Giulio fa l’avvocato ma, a causa degli eventi che gli si presentano, ad un certo puunto della sua vita è costretto a comprometersi e ad accettare situazioni che prima aveva osteggiato; Paolo, tra tutti è quello che alla fine può ritenersi soddisfatto: laureatosi in lettere classiche, dopo diversi anni di precariato, diventa docente di Lettere presso il liceo Visconti di Roma dove si fa apprezzare dai suoi studenti; Riccardo, infine, tenta di fare il giornalista ma a causa di proventi non soddisfacenti viene dapprima abbandonato dalla moglie Anna (Emma Marrone) e poi, costretto dal bisogno, ritorna a lavorare la terra del padre.

Gabriele Muccino, che ha scritto la sceneggiatura del film assieme a Paolo Costella, bravo sceneggiatore di film di successo (come Perfetti sconosciuti, 2016), utilizza l’amicizia dei quattro per raccontare il mutamento dei costumi e delle abitudini degli italiani degli ultimi cinque decenni essendo nati a cavallo del ’68, il cui movimento rivoluzionario ha determinato una rottura con gli schemi sociali del passato ed è stato contemporaneo al passaggio dell’Italia da una società rurale ad una società urbana con tutte le conseguenze, nel bene e nel male, che ne sono derivate: la disgregazione della famiglia così come era stata concepita fino ad allora, legami affettivi instabili, la liberalizzazione della donna, il precariato, ecc. .

Orbene, i quattro a causa del lavoro e di altre vicissitudini familiari sno costretti ad allontanarsi ma, ad un certo punto della loro vita, per caso si rincontrano  – Ma allora è vero, tutti e tre di nuovo insieme! Che bella sorpresa! declama Gemma vedendoli di nuovo uniti –  in una trattoria dove, inebriati dai fumi alcolici del vino, riesumano i ricordi degli anni più belli quando erano giovani e si sentivano “immortali”, ma anche quelli degli anni successivi caratterizzati da errori e delusioni e che hanno generato dissapori tra di loro con conseguente distacco. Ed è in quell’occasione che Paolo dice che le cicatrici sono il segno che è stata dura. Il sorriso è il segno che ce l’abbiamo fatta.

Il regista sostiene che questo è il film più grande che abbia mai realizzato e, data la situazione socio politica in cui versa il Paese, è dell’idea che domani sarà un giorno migliore. E le musiche di Nicola Piovani ne conferiscono vigore.

Lo scorrere dei titoli di coda, infine, è accompagnato dalla canzone Gli anni più belli cantata da Claudio Baglioni: Noi che/ Sognavamo i giorni di domani/ Per crescere/ Insieme mai lontani/ E sapere già cos’è un dolore/ E chiedere/ In cambio un po’ d’amore/ Noi, occhi di laguna, noi/ Ladri di fortuna, noi/ Cavalieri erranti della luna/ Noi/ Una bufera di capelli/ In aria a far castelli, noi/ Che abbiamo urlato al vento/ Per cantare, noi/ Gli anni più belli, noi/ … .
Filmografia

Ecco fatto (1998),  Come te nessuno mai (1999), L’ultimo bacio (2001), Ricordati di me (2003), La ricerca della felicità (2006), Sette anime (2008), Baciami ancora (2010), Quello che so sull’amore (2012), Padri e figlie (2015), L’estate addosso (2016), A casa tutti bene (2018).

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteLa profezia del Coronavirus. The Eyes of Darkness, il libro rivelazione.
Articolo successivoSeconda vittima italiana per il Coronavirus. È una donna della Lombardia.
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).