ICOT : La droga girava da un anno, le intercettazioni fondamentali. La direzione si costituirà Parte Civile

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Icot nella bufera per lo spaccio di droga. Un arresto di un poucher esterno ed un medico interdetto all’attività per un anno. Droga nell’armadietto di un operatore sanitario arrestato in precedenza. I Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Latina, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica nella persona del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e del Sostituto Giuseppe Miliano hanno iniziato l’indagine nel dicembre del 2021
Per entrambi l’accusa è di illegale detenzione di sostanze stupefacenti, cedute ed utilizzate all’interno dell’istituto Icot di Latina quali cocaina, hashish e marijuana. Le attività investigative, condotte attraverso il ricorso allo strumento delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, traevano origine dal capillare controllo del territorio operato dalle Fiamme Gialle pontine nello specifico settore, nonché da mirate attività informative avviate anche a seguito di una segnalazione pervenuta dai vertici del citato nosocomio con la quale si denunciava l’attività di vendita e l’utilizzo di tali sostanze all’interno dell’Istituto Icot di Latina. Gli approfondimenti investigativi, consistiti anche in attività dinamiche, quali osservazioni e pedinamenti, hanno consentito di scoprire e ricostruire un’intensa attività di spaccio posta in essere dal soggetto ristretto in carcere, il quale avrebbe rifornito di predetta sostanze numerosi consumatori abituali, tra cui anche soggetti ricoprenti incarichi e funzioni sanitari ed operanti all’interno della struttura sanitaria.

Le indagini svolte hanno consentito di acquisire gravi e circostanziati elementi che hanno permesso di ipotizzare come il medico, nei cui confronti è stata disposta la misura interdittiva, oltre ad aver verosimilmente fatto uso personale di sostanze stupefacenti, avrebbe provveduto ad acquistare dal suo fornitore quantità superiori all’uso personale per poi cederlo ad altri professionisti ed operatori sanitari, sempre in servizio, operanti all’interno della citata struttura.

Le misure di oggi seguono quelle già eseguite durante le indagini, nel cui ambito già erano stati tratti in arresto in flagranza di reato 4 soggetti, tra cui un dipendente della medesima struttura sanitaria. Oltre ai soggetti destinatari delle misure cautelari, risultano indagati ulteriori 16 soggetti. In particolare l’attenzione degli investigatori è rivolta alla identificazione di eventuali ulteriori operatori sanitari ed anche collaboratori assuntori di sostanze stupefacente e, in caso positivo, interromperne l’attività in considerazione del grave danno che potrebbe derivare dalla prestazione di attività e assistenza sanitaria in condizioni psico-fisiche alterate.

L’attività di servizio appena conclusa s’inserisce nel più vasto ambito delle iniziative promosse dalla Guardia di Finanza e Procura della Repubblica, a contrasto del fenomeno criminale dello spaccio di stupefacenti, che, da un lato, genera flussi finanziari illeciti da riciclare, dall’altro, desta particolare allarme tra i cittadini.

In una nota dell’istituto Giomi- Icot, attraverso l’avvocato Alessandro Pasqualini, si ringrazia la Procura e La Guardia di Finanza per il lavoro svolto e qualora il quadro indiziario venisse confermato l’Icot di Latina, non solo per tutelare il proprio nome, ma anche per salvaguardare la professionalità dei 100 medici ed 800 operatori sanitari valuterà l’opportunità di costituirsi Parte Civile in seno al processo, rendendosi operativo e disponibile ad ogni forma di ausilio nei confronti dell’AG.

Si precisa che l’Icot sottopone poeriodicamente alle visite il personale dipendente secondo le modalità previste dai contratti ex Lege.


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