Il soffio del vento: Democrazia

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La democrazia è un ideale a cui la collettività deve aspirare. Per coltivare tale aspirazione è necessario un grosso sforzo da parte delle persone perché la democrazia non è un regime naturale.        Gustavo Zagrebelsky

Nel mondo occidentale molti studiosi e osservatori critici della politica avvertono che le democrazie, finora costruite dagli uomini e donne nei loro Paesi, sono in pericolo e stanno subendo notevoli cambiamenti. La democrazia, termine che etimologicamente significa «governo del popolo», come sistema di convivenza sociale in costante trasformazione/adattamento/rielaborazione, rimane tuttavia la migliore forma di governo, perché capace di tutelare la libertà e i diritti dei cittadini. Prima di essere una forma di governo, la democrazia è un modo di vivere basato sulla responsabilità sia individuale sia della comunità civile, e unitamente alla libertà e alla giustizia, è  uno dei valori fondamentali del nostro tempo.

La democrazia, come regime fragile, imperfetto, continuamente bisognoso di miglioramento, nelle sue diverse formulazioni (formale e sostanziale, liberale e borghese, popolare e sociale, rappresentativa o parlamentare, diretta e digitale), è un sistema politico in cui i governi sono scelti dagli elettori e soggetti ai ritmi dell’alternanza fra forze politiche che esercitano, a turno, il ruolo importante ed essenziale dell’opposizione.

La filosofa ungherese Agnes Heller ha scritto recentemente che «la democrazia liberale è la sola forma di governo in grado di armonizzare tra loro giustizia, etica e bellezza». Impegno fondamentale della democrazia liberale è quello di assicurare una dignità di vita a tutti i suoi cittadini che in piena libertà possono e debbono esprimere le loro idee e partecipare alla loro realizzazione. L’essenza della democrazia però è la continua propensione alla ricerca di una soluzione condivisa.

Un modo per sostenere la democrazia, nelle diverse forme, consiste nell’investire sui cittadini rendendoli sempre più informati, più autonomi, più intelligenti e più partecipativi, e non spettatori passivi delle vicende politiche, perché come ha affermato l’autorevole autore, citato in esergo, «la democrazia critica pone se stessa sempre necessariamente in discussione, non è mai paga e tronfia, sa riconoscere i suoi limiti e sa correggere i suoi errori». Per questo motivo, in aggiunta, non sono da dimenticare le sagge parole del giurista politico Stefano Rodotà: «Un sistema democratico deve avere dei contrappesi democratici, che si chiamano trasparenza e controllo diffuso, degli strumenti di garanzia per impedire la degenerazione del potere, il suo esercizio incontrollato, la creazione di sacche di impunità».


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