Il trofeo Peppino Tosarello

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Un delle manifestazioni più gettonate dell’estate pontina del basket è stato il trofeo Peppino Tosarello che – purtroppo – non si svolge più. La kermesse ha coinvolto centinaia di spettatori allenatori, giocatrici e giocatori di successo, provenienti da ogni parte d’Italia, anche dall’estero Una soddisfazione particolarmente gradita arriva nell’estate del 1991. Mi viene assegnato il premio “Umanità e Cortesia nella pallacanestro”, assegnato nel corso del terzo trofeo Tosarello. Ho partecipato dal 1994 al 1997 all’organizzazione del torneo diventato una sorta di “must” per gli spettatori di basket e per tante ragazze abbronzatissime dopo la tintarella quotidiana che partecipavano a un vero e proprio defilé. Le discussioni tra noi organizzatori erano accese, specialmente quando ricevevamo qualche reclamo da squadre in lizza nel torneo. Si parlava sino a tarda notte prima di prendere una decisione sempre sul consiglio dell’avvocato Gianni Lauretti, ex giocatore e penalista di fama. Lo storico torneo di basket Peppino Tosarello, dopo 29 anni consecutivi, non si disputa più per motivi burocratici. Un vero peccato vista l’originalità della kermesse, una popolare manifestazione sportiva che si è fusa con la città e ha dato il via a tantissime altre iniziative collaterali come il tiro segnato da metà campo e la vincita di un “cornettone” da gustare, offerto da Dolce Notte. Innanzitutto un po’ di storia. Il torneo nacque nel 1989 per ricordare l’allora appena scomparso Peppino Tosarello, custode dell’impianto di via Cialdini di Latina e amico di tutti i cestisti. Fino al 2001 il Tosarello si disputò presso l’arena del Circolo Cittadino, la sua casa naturale con tanti spettatori presenti. Sfrattato dal suo tempio, per due edizioni il torneo si trasferì in Piazza del Popolo, dando vita a due delle estati più elettrizzanti della città.
Nel 2004 fu allestito un campo poco accogliente nel parcheggio antistante al PalaBianchini poi l’anno dopo si è definitivamente spostato nell’accogliente arena di piazzale Prampolini, tra lo stadio Francioni e l’area piscina-palasport. La formula originale fu ideata da Tonino Maurizi e Angelo Conti, le categorie di cestisti che si contendevano l’ambito trofeo erano due, Élite e Junior, a seconda della fascia di età. In campo scendevano tesserati Nazionali, Regionali, non tesserati e ragazze. Ogni squadra doveva avere sempre 4 ragazze iscritte a referto. Fra le altre regole del dettagliato regolamento capeggiava una nota da non sottovalutare a favore delle ragazze e dei non tesserati: i punti realizzati da loro valgono sempre un punto in più tranne che nel tiro libero.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.