In “Hill of Vision” Roberto Faenza descrive la vita di Mario Capecchi che da vagabondo diventa Premio Nobel per la Medicina. Dal 16 giugno al cinema

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Titolo: Hill of Vision

Regia: Roberto Faenza

Sceneggiatura: Roberto Faenza, David Gleeson

Musiche: Andrea Guerra

Produzione Paese: Italia, 2022

Cast: Laura Haddock, Edward Holcroft, Elisa Lasowski, Jake Donald-Crookes, Lorenzo Ciamel, Rosa Diletta Rossi, Francesco Montanari, […]

Una storia incredibile se non fosse accaduta davvero”, inizia così Roberto Faenza nel descrivere la vita del Premio Nobel Mario Capecchi, che ha scelto di raccontare nel suo film Hill of Vision, dal 16 giugno nelle sale grazie alla distribuzione theatrical di qualità firmata Altre Storie. Il film si basa, infatti, sui ricordi di Mario Capecchi, Premio Nobel per la medicina nel 2007 insieme  ai colleghi Martin Evans e Oliver Smithies, soffermandosi sugli anni della sua infanzia e adolescenza, che sono stati determinanti per scrivere il suo futuro di scienziato. Infatti, oggi, Capecchi è Distinguished Professor presso la School of Medicine dell’Università dello Utah. Le sue ricerche, rivolte alla genetica molecolare, si sono rivelate di fondamentale importanza nella lotta contro gravissime malattie, in primo luogo il cancro, e sono attualmente rivolte allo studio delle componenti genetiche dell’ansia.

Il film Hill of Vision, presentato in anteprima al Bif&st 2022, ha emozionato il pubblico con la straordinaria storia vera di un bambino vagabondo diventato Premio Nobel per la medicina, che presente è stato accolto con grande calore e commozione. «Vedere il film è stata una grande emozione –  ha detto Mario Capecchi -, perché sono riaffiorati tantissimi ricordi, alcuni belli altri decisamente meno, ma credo che il film contenga tutti gli elementi della mia storia e soprattutto un messaggio importante: dobbiamo credere sempre in noi!»

E per tutto questo Hill of Vision è un film ricco di speranza ed un esortazione a credere in se stessi, cioè ad acquisire autostima allontanando i pregiudizi e i condizionamenti ambientali.

Durante la seconda guerra mondiale, Mario Capecchi (Lorenzo Ciamei) ha solo 4 anni, quando sua madre Lucy Ramberg (Laura Haddock)  viene arrestata dai fascisti e deportata in un campo di sterminio. Il piccolo trascorre l’infanzia per strada vivendo di espedienti. Finita la guerra, lui e la madre miracolosamente si ritrovano e ricominciano una nuova vita in America, presso la comunità Quacchera «Hill of Vision». Mario non riesce a inserirsi nel nuovo contesto di normalità, fino a quando non scopre, grazie allo zio Edward Ramberg (Edward Holcroft), la sua grande passione per la scienza.

«La sceneggiatura di questo film ha richiesto molti anni di elaborazione – afferma il regista Roberto Faenza -.  Intanto, partendo da una storia vera, la prima preoccupazione è stata di combinare lo spettacolo con la realtà. Sono stati anni di lavoro accanto a Capecchi, per il quale ricordare il suo passato non è stata una passeggiata. Tornare indietro nel tempo, affrontare momenti drammatici della propria vita, anche se poi accompagnati da molte gioie, comporta uno scavare dentro se stessi che richiede forza e dedizione. Il senso del film è offrire allo spettatore gli stessi momenti di emozione e passione generati in me dall’incontro con la vita di Mario, un’avventura così appassionante che sembra un romanzo. Raccontare tutto ciò, sapendo che chi lo vedrà, uscirà arricchito da tante emozioni fuori dall’ordinario. Il messaggio è chiaro: se ce l’ha fatta Mario, partendo da una condizione così estrema, allora possiamo farcela anche tutti noi. Basta saper essere resilienti, ovvero non darsi per vinti, mai».

Un cast internazionale, composto da Laura Haddock, Edward Holcroft, Elisa Lasowski, Rosa Diletta Rossi con la partecipazione di Francesco Montanari, ha reso molto realistica questa bellissima, formativa ed esemplare storia.

Filmografia

Escalation 1968), H2S (1969), Forza Italia (1977), Si salvi chi vuole(1980), Copokiller (L’assassino dei poliziotti) (1982), Mio caro dott. Gräsler (1991), Jona che visse nella balena (1993), Sostiene Pereira (1996), Marianna Ucria (1997), L’amante perduto (1999), Prendimi l’anima (2002), Alla luce del sole (2005), I giorni dell’abbandono (2005), I Viceré (2007), Il caso dell’infedele Klara (2009),  Un giorno questo dolore ti sarà utile (2011), Anita B. (2014), La verità sta in cielo (2016).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).