Kae Takashima - photo
Kae Takashima - photo
Kae Takashima
Kae Takashima

Kae Takashima dà voce al silenzio, una forma di comunicazione molto potente, non c’è cosa più rumorosa del silenzio, e non c’è cosa più poetica.

Se parliamo con un musicista, egli ci dirà quanto siano fondamentali le pause per qualsiasi brano; ebbene l’artista Kae Takashima riesce perfettamente a rappresentare queste pause in quella che è l’estrema opposizione dell’horror vacui.

Qui non c’è paura del vuoto ma coraggio nel rappresentarlo. La nostra artista ci spiega come il silenzio sarebbe altamente comunicativo. Ricco di informazioni, prodigo di significati personali. Veicola aspetti profondi degli individui, che probabilmente nemmeno la parola riuscirebbe ad esprimere. Nel descrivere le sue opere Kae afferma “Penso che la poetica sia fortemente estratta da altre società. Io esprimo questa interazione invisibile.

Kae Takashima - Seascape
Kae Takashima – Seascape

Seascape e Untitle esprimono la memoria del mare come un paesaggio mentale, ed esprimono l’esistenza della poesia umana che vi risponde. Generare e scomparire, esistenza e assenza, risonanza con lo spirito umano con loro. L’opera esprime la loro coesistenza”.

Un paesaggio mentale, dunque, quello marittimo e se osserviamo con attenzione possiamo sentire il rumore del mare.

Kae Takashima - untitled
Kae Takashima – untitled

Altro aspetto fondamentale da portare alla luce: la forza primordiale e lo spirito della bellezza pulsano nella materia: la creazione è in atto, l’artista della materia ridisegna l’essenzialità dello spazio e della forma. Un’evoluzione alla quale Kae Takashima imprime l’espressività della forma: l’essenza materica e la dignità ritrovata nei materiali poveri nello spazio. Come sappiamo Kae è un’artista di Tokyo, Giappone.

Le sue opere sono caratterizzate dal potere comunicativo della domanda e dalla libera interpretazione dello spettatore. “La poesia nasce e scompare come un unico movimento, e i colori della luce e dell’ombra nascono e scompaiono insieme a quel movimento. Giochi di colori, giochi di materia: la materia è protagonista dell’opera, l’interruzione è la chiave di comprensione”


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.