Kore

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Kore                                                                                                      di Edmondo Angelini

Quando dite di poter amare una persona per tutta la vita, è come se pretendeste che una candela continuerà a bruciare per tutto il tempo che vivrete.

Lev Tolstoj

Con l’onestà intellettuale che sempre lo ha contraddistinto, l’autore dell’irreale storia d’amore Kore, Edmondo Angelini, stimato studioso di storia locale, in particolare di Priverno, dichiara con straordinaria schiettezza, nella Premessa del volume, che la narrativa non fa parte del suo ricco e stupefacente curriculum vitae et studiorum.

Edmondo Angelini, nel corso della sua poderosa biografia intellettuale, si è interessato, infatti, attraverso numerosi saggi, con acume e capacità storico-letteraria, di accurate ricerche di archivio sulla storia del nostro territorio, sull’arte e sull’ archeologia.

Il racconto di questa storia d’amore, Kore, ha origine dagli appunti conservati dopo un viaggio in Grecia per conoscere e ammirare la bellezza, l’armonia e il fascino dei più importanti siti archeologici e naturalistici, impregnati di realtà e mistero, della civiltà ellenica iniziando da Atene, la città di Pericle, con l’Acropoli e i candidi marmi dei propilei, il Partenone e le rovine, l’Agorà e gli spazi con la vista mozzafiato sul Pireo.

L’Egeo è il mare che fa da sfondo all’innocente storia d’amore tra Giorgio ed Elena, i veri protagonisti del romanzo. Giorgio è un giovane quarantenne architetto, curioso, tenero, sensibile, bravo comunicatore, dedito più allo studio delle arti che alla professione. Acuto osservatore di ruderi e paesaggi meravigliosi, intenso amante dell’arte nella quale trova l’appagamento del suo spirito poetico e contemplativo.

Come insolito turista le sue escursioni, insieme agli amici Franco e Luisa, ad Atene, a Creta a Cnosso, a Candia, a Micene, a Corinto,¸ a Olimpia, a Delfi e con le visite ai musei, santuari e monasteri, al grandioso palazzo di Minosse, al labirinto di Dedalo, sono vissute e descritte con scioltezza e leggerezza narrativa. La sua sensibilità, il modo di accostarsi alle cose, sono il risultato dei suoi studi e  ricerche, il frutto dei viaggi e delle sue esperienze.

Elena, l’altro personaggio centrale, è un’adolescente dal carattere mite e nello stesso tempo deciso, figlia dei Salviati (Franco e Luisa) amici intimi di Giorgio. È  una giovane sportiva, piena di vitalità e di ardore, aperta al fascino della natura, incuriosita delle storie raccontate da Giorgio. La bellezza e il candore giovanile di Elena fanno germogliare sentimenti di amore verso Giorgio, per il quale sente una indecifrabile e attraente passione amorosa.

Tra i due nasce un amore, fatto di sguardi dolci e misteriosi, di slanci e tenere carezze, di caldi abbracci e pensieri intimi; un amore impossibile, contrastato per la differenza di età e per i legami di amicizia leali e sinceri con i genitori della giovane.

I due protagonisti, nel corso delle vicende narrate, manifestano ingenui e innocenti sentimenti di amore, nascosti nella loro intimità, ma anche tumultuose e intense emozioni, piacevoli sensazioni, caldi affetti, felici pensieri e amorose palpitazioni adolescenziali, desideri sconosciuti, e talvolta repressi ardori giovanili, divagazioni fantastiche, struggenti ricordi e stati d’animo particolarmente intrisi di felicità.

Le parole dell’ultimo capitolo definiscono la tenera storia d’amore perché: «Elena, in quel periodo stava vivendo la freschezza della primavera, la cui rugiada aveva trasmesso a Giorgio, prossimo alla fine della sua estate, tramite un prodigio irripetibile e pieno d’incanto».

Pagine bellissime sono le descrizioni delle emozionanti passeggiate nei dintorni di Atene, alle pendici della collina dell’Acropoli di fronte alle Korai, delle visite durante  il giro del Peloponneso a Micene, con la storica e celebre Porta dei Leoni, a Olimpia con lo stadio, dove si svolgevano i famosi giochi olimpici durante i quali cessavano le discordie fra i popoli, e il pellegrinaggio a  Delfi e infine a Corinto sulle pendici dei monti del Parnaso coperti di ulivi, pini e cipressi.

La scrittura, ben curata nello stile e nella scelta del lessico, è caratterizzata da un linguaggio accattivante, ben dettagliato e curato nelle descrizioni poetiche dei paesaggi idillici, che fanno da scena naturale alle calde effusioni dei due protagonisti, e nelle spiegazioni artistiche dei dipinti e dei monumenti e santuari ammirati.

Il libro è costellato di alcuni disegni, realizzati con maestria e padronanza tecnico-pittorica, che sono appunti iconici di luoghi visitati (piazze, vie, chiese, musei, siti archeologici, monasteri, monumenti, statue femminili, le Korai) che accompagnano le escursioni dei protagonisti del racconto e le solitarie scorribande artistiche di Giorgio.

Leggere Kore di Edmondo Angelini ha significato, per me, tornare piacevolmente con la memoria agli studi dei poemi omerici, alla storia dei miti greci, al mondo fantastico dell’adolescenza, quando con la fantasia immaginavo città e personaggi del magico mondo della Grecia antica.


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