CIAMPINO – La convivenza forzata che manda fuori di testa: uccide il fratello perché faceva troppo rumore preparando il caffè. Quattro mura di casa troppo strette per un rapporto logoro tra due fratelli Antonio Corona, 48 anni e Sergio cinquantaseienne, entrambi già conosciuti alle forze dell’ordine per piccoli precedenti giudiziari di furto e ricettazione che risalgono a diversi anni fa.

Sono circa le sette del mattino e il fratello è già in cucina a preparare il caffè – come racconta la collega Chiara Rai per il Messaggero -, i rumori si fanno sempre più fastidiosi, si alza, afferra un coltello tirapugni e lo affonda alla gola e al petto più volte fino a lasciarlo a terra esanime. Le grida disumane si sentono per l’intero palazzo, l’altro fratello, il terzo, chiama sotto shock il 112 ma ormai il delitto è consumato. Finisce con un omicidio la convivenza forzata di tre fratelli ai tempi del coronavirus, in un appartamento popolare in via Cagliari, nel centro di Ciampino.

È Antonio Corona a finire in manette per omicidio volontario del fratello Sergio. Adesso si trova in carcere a Velletri.


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