La morte improvvisa di Matteo Pietrosanti, il giovane di 15 anni deceduto mentre effettuava un allenamento a Priverno ha destato profonsa commozione, in particolare a Bassiano dove viveva ed era molto conosciuto. La tragedia pone nuovamente all’attenzione un tema delicato. La provincia di Latina non è dotata di alcun centro pubblico di medicina dello sport, una grave mancanza. Ne esistevano tre (Latina, Sezze, Gaeta) che sono scomparsi senza alcuna valida motivazione. Il servizio sanitario nazionale è assente in un settore come quello dello sport che vanta migliaia di praticanti in diverse discipline riconosciute dal Coni. Sono presenti solo centri privati, i medici specializzati nel settore sono pochi per cui talvolta occorre attendere giorni per effettuare un visita necesaria e fodamentale. La Regione Lazio non è mai intervenuta a sostegno del servizio pubblico, sicuramente meno oneroso. La visita medico sportiva agonistica è una visita medica che ha lo scopo di rilasciare un certificato attestante l’idoneità della persona richiedente allo svolgere una pratica sportiva a livello agonistico. In Italia è obbligatoria in virtù di una legislazione molto severa, tra le migliori in Europa. Da qualche anno non funziona il centro intitolato a Maurizio Barendson presso l’Icot di Borgo Isonzo, uno dei più frequentati e funzionali.
La visita per quasi tutte le discipline sportive prevede:
Visita generale con valutazione antropometrica
Spirometria
ECG basale
ECG dopo sforzo con calcolo dell’I.R.I.
Esame delle urine
Il pugilato ed alcune discipline dello sci prevedono esami aggiuntivi come la visita neurologica e l’EEG.
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