Sabato 20 giugno tradizionale festa a Ponza in occasione della ricorrenza di San Silverio, patrono dell’isola. Le norme sul coronavirus hanno naturalmente modificato il programma. Messa solenne alle 10.30 presieduta dal Vescovo di Gaeta Mons Luigi Vari. Dopo un corteo processionale con il simulacro del santo patrono sule strade principali. I fedeli sosterranno sui marciapiedi lungo il percorso.

San Silverio rappresenta la cosa più importante e cara per tutti gli isolani, un momento di aggregazione e devozione. In tanti si chiamano con il nome del Santo Patrono. La nomina di S. Silverio a patrono dell’isola avvenne nel 1772 ad opera del vescovo di Gaeta Monsignor Carlo Pergamo. Il vescovo accostò alla figura di San Silverio anche la Santa, vergine e martire Flavia Domitilla (I° secolo D.C.), nipote del pretore romano Domiziano, relegata esule a Ponza e poi bruciata viva in quella che con il tempo diverrà l’attuale Terracina.

Le date dei festeggiamenti sono strettamente correlate alle date della nomina di Silverio a Papa (8 Giugno del 536) e della nomina a vescovo di Roma (20 Giugno del 536). Queste date sono molto vicine al periodo in cui Papa Silverio, esule, mise per la prima volta piede a Ponza, nel mese di giugno. Nella seconda metà del 1800, gli abitanti della frazione di Le Forna decisero di spostare la festa di S. Silverio all’ultima domenica di febbraio. Lo spostamento venne effettuato per permettere all’allora quasi totale popolazione di pescatori di festeggiare il Santo Patrono. In passato i pescatori ponzesi partivano dai primi di marzo alla fine di settembre. Si trasferivano in Sardegna, Tunisia, Spagna, Francia o Toscana per poter avere un commercio del pesce più redditizio.

La festa di San Silverio ha una vasta risonanza. Dovunque emigri un ponzese esiste una statuetta di San Silverio. Dalla lontana Argentina, agli Stati Uniti, dal’Elba alla Sardegna.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteRiaprono cinema, teatri,centri estivi, aerei a pieno carico,no alle discoteche e agli sport amatoriali
Articolo successivoAprilia piange Piero Di Gregorio, il 51enne morto sulla sua moto a poche centinaia di metri da casa
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.