FIRENZE – Ad annunciarlo il presidente Giani, che si dice soddisfatto: “Il contagio in Toscana è stabile” dichiara, ma i dati sono al limite della zona rossa.
Rimangono in zona rossa le province di Pistoia, Prato e Arezzo poiché i dati segnano oltre i 250 contagi settimanali ogni 100.000 abitanti, soglia che condannano i territori in zona rossa. Ma il governatore si dice positivo, vi è in queste province un decremento dei contagi dovuto alle restrizioni già in atto. Vi sono poi zone sorvegliate speciali dai tecnici della regione in quanto i contagi sono in rapida crescita. Alcune di queste particolarmente rilevanti dal punto di vista abitativo. Saranno dunque in zona rossa anche le aree dell’empolese, Val d’Elsa e del Valdarno inferiore.
Salvo il comune di Pisa che resta in arancione
Particolare preoccupazione destano 4 comuni in provincia di Pisa, anch’essi da lunedì in rosso: San Miniato, Montopoli, Santa Croce e Castelfranco di sotto.
Altra zona rossa sarà quella dei sette comuni della Versilia: Dopo Viareggio e Serravezza, tutti gli altri comuni del circondario si accodano alla zona di massima rigidità.
Ultima zona di rosso riguarda il grossetano: Zona rossa il comune di Grosseto, il più esteso della Toscana, i comuni sulla costa come Scarlino e i comuni di Arcidosso e Castel del Piano sul Monte Amiata.
Alcuni comuni scelgono autonomamente una zona di Arancione rafforzato: Pontedera, Calcinaia, Santa Maria a Monte, Rosignano, Castellina Marittima, Santa Luce e molti altri di cui si attende ordinanza.
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