CISTERNA DI LATINA – Si è conclusa la tragedia di Cisterna in un modo che non avremmo mai voluto.
Luigi Capasso, il carabiniere che prestava servizio a Velletri ha ucciso le due figlie di 8 e 14 anni e poi si è tolto la vita. All’alba aveva ferito la moglie, dopo l’ennesima lite. Non accettava la separazione che ormai era in atto. Stamane la rabbia e la follia hanno prevalso sulla ragione.
Alle 5 era già nel garage del palazzo, dove abita Antonietta Gargliulo e ha sparato 4 colpi,  con la pistola d’ordinanza. La donna è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Camillo di Roma.
Ora intorno a via Collina dei Pini c’è solo tanto dolore, tanto silenzio.
Non ci sono più parole.
La tragedia si è consumata nella maniera più terribile.
Uccidere anche le figlie è stato un atto vile e disumano. Loro erano dei piccoli angeli e non dovevano essere coinvolti in questa vicenda che entrava nella sfera dei sentimenti dei genitori.
Loro hanno subito la violenza più atroce che si possa immaginare. Così non è giusto, perché uccidere i bambini è l’atto più terribile che si possa compiere.
I bambini non hanno mai, in nessun caso, alcuna colpa e non possono essere uccisi per nessun motivo al mondo.

Sulla tragedia che oggi ha vissuto la comunità di Cisterna di Latina, con la morte di Luigi Capasso, che poco prima aveva ferito gravemente la moglie Antonietta Gargiulo e ucciso le due figlie Alessia e Martina, il vescovo Mariano Crociata ha rilasciato la seguente riflessione:
«La tragedia che ha sconvolto oggi la città di Cisterna di Latina, e in particolare la comunità parrocchiale di S. Valentino, getta nello sconforto per l’immane dolore che rivela e trasmette. Questo è soprattutto il momento della partecipazione, del cordoglio, della preghiera.
Non si dovrà certo smettere di riflettere, comprendere e cercare di agire per prevenire simili atrocità. Ci sono senza dubbio cause molteplici accumulate nel tempo e tutti siamo, in vario modo, tirati in ballo e interpellati nelle nostre responsabilità. La comunità parrocchiale, a cominciare dai presbiteri, ha cercato di accompagnare e sostenere una famiglia ormai in grave difficoltà per l’insostenibilità ulteriore della relazione di coppia, coinvolgendo anche la figlia maggiore nell’Azione Cattolica. Ma non è bastato. Troppo complicato è il groviglio della psiche umana e delle relazioni difficili nelle relazioni di coppia e di famiglia.
Due cose forse andranno pensate, col tempo. Due cose che hanno a che fare con l’educazione al senso della persona, degli affetti, delle relazioni, del rispetto, non ultimo al senso della fragilità e all’esperienza dei fallimenti umani, che non diventano mai più importanti delle persone e della vita. La delicatezza e le implicanze per sé e per gli altri della scelta del matrimonio impongono una educazione al discernimento della persona con la quale si vuole costruire il proprio progetto di vita comune. Ancora spropositato è lo spazio riservato in questo campo all’amore romantico rispetto all’amore come atto di scelta motivata e responsabile. È un compito a cui tutti, società civile e comunità ecclesiale, dobbiamo dedicarci con rinnovata drammatica consapevolezza.
E poi è indispensabile creare reti protettive attorno alla famiglia nucleare, spesso ridotta a monade persa in un mondo ostile, dentro la quale non si riesce più a distinguere tra ostilità esterna e ostilità interna, diventando preda di emozioni e stati d’animo senza più controllo ragionevole di sorta. Anche le nostre comunità, pur con il grande lavoro che fanno e che hanno fatto anche in questo caso, devono promuovere un senso più grande e intimo di solidarietà e di premura. E ci sono le condizioni per farlo.
Ma intanto, rientriamo in una delicata attenzione al dolore delle persone coinvolte e in una rinnovata fiducia nella misericordia di Dio, con una infinita pietà che sappiamo di poter fondere nella preghiera della Chiesa, che in maniera speciale si esprimerà stasera nell’incontro promosso dalla comunità parrocchiale di S. Valentino».

In serata la ricostruzione ufficiale degli eventi da parte del Comando provinciale dell’Arma. «L’appuntato Capasso -si legge nella nota dei Carabinieri – attendeva nei pressi del garage che la moglie, come ogni mattina, prendesse l’auto per recarsi al lavoro. Verso le 5,20 le ha sparato mentre scendeva la rampa e le ha sottratto la borsa con le chiavi di casa; una volta nell’appartamento ha ucciso le due figlie quando ancora dormivano.

I Carabinieri, intervenuti nell’immediatezza, si sono apprestati ad entrare nella casa in cui si era barricato ma è divenuto quasi evidente, da subito, che le bambine erano morte. Lo stesso padre, nel corso dei suoi disconnessi dialoghi con i negoziatori, lo ha ammesso.
La negoziazione, condotta esclusivamente da militari dell’Arma appositamente specializzati, si è avvalsa del supporto informativo di un’amica dell’uomo che comunque, per ragioni di sicurezza, non è stata fatta entrare direttamente in contatto con lui.
L’intervento conclusivo è stato compiuto, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria, quando si è capito che l’uomo aveva esploso un ulteriore colpo di pistola. Il personale intervenuto ha potuto solamente constatare che Capasso si era suicidato nel soggiorno mentre le figlie giacevano, morte ormai da ore, nelle rispettive camere».

Sulla gravissima tragedia è intervenuto anche il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti con un twitt. «Quello che è accaduto a Cisterna di Latina è sconcertante. Voglio esprimere vicinanza e cordoglio ai familiari delle vittime. Da uomo e da padre sono senza parole di fronte a questa tragedia. Il mio pensiero va a tutte le donne che lottano per uscire dalla violenza degli uomini». Su Facebook invece le parole di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e candidata proprio nel collegio uninominale di Latina. «Quello che è accaduto oggi a Latina mi ha lasciato senza fiato. Una famiglia distrutta, una tragedia sconvolgente, un dramma che ha colpito ognuno di noi. Ora è il momento del silenzio, del cordoglio e della preghiera, per chi non c’è più e per chi sta combattendo tra la vita e la morte».

Infine il senatore uscente e candidato del Pd, Claudio Moscardelli, che scrive in una nota: «La notizia dell’uomo -poi suicida- che ha sparato alla moglie e ha ucciso le figlie di 8 e 14 anni lascia sgomenti. L’angoscia cresce sapendo che ad uccidere è chi era marito e padre. L’omicida era in servizio come Carabiniere ma i Carabinieri difendono i cittadini, non li uccidono. Ho presentato qualche tempo fa un’interrogazione al Ministro dell’Interno sul verificarsi di troppi omicidi, pur in presenza di esposti e denunce da parte di donne rimaste sole. Il Ministero dell’Interno deve approntare servizi specifici o con protocolli che prevedano subito che le forze dell’ordine approntino dispositivi di protezione preventiva a protezione di donne e figli. Troppo tardi e troppo sottovalutate le denunce delle donne in pericolo».


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Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.