L’Affare Immigrati : 49 indagati in Ciociaria

152

FIUGGI- Falsi certificati di residenza per far ottenere il permesso di soggiorno, il rinnovo o il ricongiungimento familiare per gli immigrati del Bangladesh. È l’accusa che muove la procura di Frosinone nei confronti di 49 persone. Tra di essi ci sono titolari di agenzie immobiliari, un avvocato di Frosinone, cinque vigili urbani di Frosinone, Anagni, Veroli, Fiuggi e Trivigliano, il comandante di Fiuggi, un assistente capo in servizio al commissariato della città termale nonché l’ex sindaco di Torre Cajetani (ma in qualità di ufficiale dell’anagrafe).

L’inchiesta, nata da Fiuggi e condotta dal locale commissariato, aveva anche indotto la procura del capoluogo a chiedere delle misure restrittive (gli arresti domiciliari nella specie), rigettate dal gip che poi aveva rimesso le carte per competenza alla Dda di Roma sul presupposto che si potesse contestare il reato associativo. Dopo di che, rigettate le nuove misure avanzate dai pm capitolini (questa volta i divieti di dimora), l’inchiesta è tornata in Ciociaria. E ora il procuratore Antonio Guerriero ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 49 persone, residenti in Ciociaria, a Roma e in Portogallo. Contestati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione, omessa denuncia e favoreggiamento personale.

L’inchiesta ruota principalmente su alcuni personaggi, un agente immobiliare di Fiuggi, un bengalese residente a Roma che aveva il compito di procacciatore degli immigrati interessati a regolarizzare la loro posizione i quali poi, di volta in volta, si appoggiavano ai proprietari degli immobili siti in diversi centri della Ciociaria (Frosinone, Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Ferentino, Fiuggi, Fumone, Patrica, Pofi, Serrone, Torre Cajetani, Trivigliano e Veroli) nonché a Terracina e a società titolari degli appartamenti.

Con la complicità, in alcuni casi, di cinque vigili urbani deputati a fare i controlli a Frosinone, Anagni, Fiuggi, Trivigliano e Veroli – sostiene l’accusa – venivano firmati falsi verbali di accertamento della residenza o, in altri casi, alterati gli accertamenti risultati negativi. In altre pratiche veniva falsamente riportata l’idoneità abitativa dell’immobile – a volte privo degli allacci ai servizi – a ospitare gli immigrati. In tal modo, soprattutto bengalesi, ma anche pachistani, afghani, indiani e egiziani potevano ottenere – il sospetto dell’accusa è pagando – l’iscrizione al registro dei residenti e contratti di comodato d’uso finalizzati a ottenere il rilascio del permesso di soggiorno, il rinnovo o il ricongiungimento familiari con moglie, mariti e figli rimasti nei Paesi d’origine.

(Fonte Ciociaria Oggi )


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteIL Teatro riapre dopo 7 anni, Coletta : “Sarà il cuore pulsante della città”
Articolo successivoPromuovere Sermoneta attraverso la valorizzazione delle mura: la proposta di Italia Nostra Latina