L’angolo delle curiosità artistiche

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Una casa non deve mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Deve essere della collina, appartenerle, in modo tale che collina e casa possano vivere insieme,  ciascuna delle due più felice per merito dell’altra. (Frank Lloyd Wrigh)

              Il banchiere Agostino Chigi morì cinque giorni dopo Raffaello. Tra i due ci fu una profonda intesa fondata sull’amicizia e sul lavoro. Dopo i pontefici Giulio II e Leone X, Chigi fu il committente più assiduo e munifico di Raffaello. L’artista di Urbino frequentò la villa di Chigi, l’attuale Villa Farnesina, non solo come artista incaricato della decorazione a fresco della Loggia delle Galatea e della Loggia di Amore e Psiche ma anche come “familiare” del banchiere, padrone di casa. L’artista ebbe modo di ammirare e di studiare le collezioni antiquarie (statue, rilievi, medaglie, cammei…) del ricco mecenate.

Lo stile barocco è strettamente legato alla Riforma cattolica. Paolo Portoghesi, nato a Roma nel 1931, considerato trai i più importanti teorici dell’architettura e instancabile animatore culturale, ha dedicato, quando era ancora studente, a Guarino Guarini per poi diffondersi nello studio del Borromini, tormentato architetto barocco, l’inventore di soluzioni ancora oggi attuali.

          Il dipinto Guernica di Pablo Picasso raffigura il terribile bombardamento (26 aprile 1937) delle forze nazifasciste che colpì l’omonima città basca nel corso della Guerra civile spagnola. Picasso compose il grande quadro in soli2 mesi e lo fece esporre nel padiglione spagnolo dell’esposizione universale di Parigi (maggio-novembre 1937).

          Il Cretto di Gibellina, opera di arte ambientale, di Alberto Burri è un enorme gettata di cemento bianco che incorpora le macerie del terribile terremoto e che ricopre la planimetria della città distrutta dal sisma (avvenuto nel gennaio del 1968). In questo quadro Burri mostra la lezione più propria dell’arte: «la sua dignità è tale solo se non evita l’incontro con il reale del trauma. Per questa ragione Burri decise di costruire il Cretto proprio sul luogo dove l’orrore della morte aveva fatto la sua drammatica irruzione.

L’architetto Paolo Portoghese, recentemente scomparso, studioso della Roma barocca, esponente della corrente del Postmodernismo, è stato preside della Facoltà di architettura del Politecnico di Milano nel 1968, e poi professore ordinario nell’Università La Sapienza di Roma, dove dal 2007 ha dato vita al corso di Geoarchitettura, riprendendo una idea di Le Corbusier da lui rielaborata nel senso del rispetto della natura e del genius loci. Tra le sue molteplici opere (La moschea di Roma -1995 – La chiesa di san Francesco e Chiara a Castellaneta, Il Collegio della Propaganda Fide…), un particolare significato riveste la riapertura del borgo medievale nel viterbese, abbandonato di Calcata, nel quale ha collocato la sua villa, il cui parco è stato dichiarato come il “più bello d’Italia”, come giardino delle meraviglie.

Ha scritto l’architetto e storico dell’architettura, Fulvio Irace, che Paolo Portoghese «teorizzò il cosiddetto Movimento Neoliberty, un’ondata provocatoria che sfidava il gelo del razionalismo incartapecorito, per restituire all’architettura un alito di empatia, il soffio vitalizzante della memoria. Fu uno scandalo che attirò sull’Italia le ire della critica internazionale: ma fu anche l’avvio di una rimozione che era necessaria al Paese per evitare di imboccare la strada senza uscita dello stile internazionale.

 

 


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