L’angolo delle curiosità: Personaggi storici e mitologici

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Se dicessimo a studenti che non vale la pena di studiare la mitologia greca perché è un cumulo di fantasie, impediremmo loro di comprendere i poemi di Omero o Virgilio.

Umberto Eco

 Il mitico poeta Omero (IX secolo a.C.), nel poema dell’Iliade, che parla della guerra di Troia (1200 a.C.), racconta del Pelide Achille, l’eroe greco campione di velocità. che solo una freccia nel tallone avrebbe fermato.

Secondo lo storico greco Ecateo di Abdera (IV-III secolo a.C. visse negli ultimi tempi di Alessandro Magno e fu alla corte di Tolomeo) sul frontone della biblioteca eretta dal faraone Ramesse II (XII secolo a.C.) si leggeva un’iscrizione che, tradotta in greco era, psychês iatréion, ossia «clinica dell’anima».

Gorgia (V-IV secolo a.C.) principe dei sofisti e maestro di incantamenti verbali ha dimostrato che la parola, da lui definita «un potente sovrano», consente di vincere anche cause manifestamente deboli, come riscattare una donna screditata come Elena (Elogio di Elena 10).

Origene è stato teologo sistematico di alto livello speculativo, scrittore spirituale e mistico e soprattutto esegeta delle Scritture Sacre. Soprannominato «uomo d’acciaio», morì nel 254 a 69 anni. Personaggio geniale ma anche così radicale da prendere alla lettera una metafora spirituale di Cristo (Vi sono eunuchi nati così dal grembo materno, altri resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri che si sono resi tali per il regno di Dio. Matteo 19,12) che non esitò a evirarsi.

 Socrate, che viveva del contatto sociale, intendeva  svolgere la sua missione nel  risvegliare negli esseri umani la loro ricchezza interiore, farla emergere, coltivarla, proteggerla, portarla a generare sapere e autenticità esistenziale. Andò a scuola da alcuni tra i migliori maestri del tempo, lesse i libri dei principali filosofi tra cui Eraclito e Anassagora, sostenne dibattiti pubblici e privati con i maggiori intellettuali, andò a teatro e amò la musica. Dichiarando di sapere di non sapere incentivò il dubbio, la ricerca l’interrogazione dichiarando che una vita senza ricerca non valeva la pena di essere vissuta.

Epitteto (Ierapoli 50 d. C. – Nicopoli, 138) è stato un filosofo stoico, che visse nel I secolo d.C.. Fu uno schiavo frigio venuto nella Roma di Nerone, dove divenne liberto e maestro. Bandito da Roma da Domiziano, si stabilì a Nicopoli, dove fondò una scuola che fu molto frequentata. Scrisse un Manuale che fu tradotto dal greco da Giacomo Leopardi.

Plinio il Vecchio, autore della celebre Historia Naturalis, è l’erudito latino comasco morto durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Al momento dell’eruzione era a capo della flotta stanziata al Capo Miseno; non volle abbandonare il suo posto, e morì soffocato dalle esalazioni del vulcano (le circostanze della morte sono narrate dal nipote nella lettera VI, 16).

Bernardo di Chiaravalle, un classico della letteratura cristiana, è vissuto nel XII secolo ed è stato definito il Doctor mellifluus per la sua dolce e intensa eloquenza, tanto che Dante Alighieri ha posto sulle sue labbra la celebre invocazione a Maria madre di Cristo nel canto XXXIII con quale ha termine la terza cantica, il Paradiso.


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