L’angolo delle curiosità: Storia

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Nessuna ricostruzione storica è neutra e non c’è storico che racconti una storia oggettiva, univoca e incontrovertibile. Ogni esperto del passato è influenzato dalla sua formazione, dal contesto sociale e culturale in cui opera; è condizionato dai suoi giudizi, pregiudizi e soprattutto guidato da domande, interessi specifici sue risposte.

Matteo Al Kalak 

L’Origo gentis romanae è un testo scritto alla fine del IV secolo d.C. che attinge a fonti erudite di età augustea. Racconta la storia più antica del Lazio dall’arrivo in quella regione di Giano e Saturno sino alla fondazione di Roma da parte dei gemelli Romolo e Remo. È una preziosa e affascinante testimonianza delle varianti del mito che sono state cancellate da quella celebrativa che si impose con Tito Livio.

L’imperatore Augusto da alcuni studiosi viene descritto nella sua dimensione di abile statista, prudente ma illuminato che seppe ”ricostruire” lo Stato Romano sul piano politico-costituzionale usando come qualcuno ha scritto il classico «pugno di ferro in un guanto di velluto». Turbolenti furono i suoi rapporti con Giulia, l’unica figlia amatissima ma sacrificata più volte alla ragione di Stato; e conflittuali con Tiberio il figliastro poco amato che tuttavia fu designato quale suo erede politico.

L’imperatore romano Giuliano detto l’Apostata (nato a Costantinopoli nel  331 e morto a Maranga, in Persia, nel 363),  nipote di Costantino, abbandonò la sua fede nativa e cercò di reintrodurre il paganesimo politeista, rinnegando le sue origini cristiane.

Gregorio Magno,(sessantaquattresimo vescovo di Roma), innamorato della vita contemplativa, è stato papa fra il 590 e il 604 e durante il suo pontificato ha redatto la Regola pastorale , un testo considerato un classico della letteratura religiosa che ebbe subito un notevole successo e un’ampia diffusione.

 Il viaggio di san Francesco in Egitto rappresenta una pietra miliare del dialogo fra le religioni. Durante la quinta crociata san Francesco d’Assisi, dopo un avventuroso viaggio incontrò il sultano al-Kamil. Durante quell’incontro il sultano diede all’umile frate due doni: un corno per chiamare i frati a raccolta e le bacchette per fa tacere i disturbatori al momento della predica, come usano fare i muezzin.

Molti storici – scrive Umberto Eco – considerano il periodo rinascimentale concluso nel 1520, anno della morte di Raffaello Sanzio, (dopo inizia quello che si suole chiamare manierismo). Eppure c’è una data che segna l’inizio di un mutamento epocale ed è il 1492 quando Cristoforo Colombo sbarca sul continente americano.

Thomas More, animato da un profondo senso di giustizia, a seguito del suo rifiuto di accettare l’Atto di Supremazia (1534) di Enrico VIII nei confronti della Chiesa d’Inghilterra, svincolandola dall’autorità papale, fu imprigionato nella Torre di Londra  e giustiziato per tradimento il 6 luglio 1535. Canonizzato nel 1935 da papa Pio XI, nel 2000 è stato dichiarato patrono degli statisti e dei politici da papa Giovanni Paolo II.

La pace di Westfalia (1648), che mise fine alle sanguinose guerre di religione, sanzionò l’egemonia della Francia, la decadenza della Spagna e il dissolvimento del Sacro Romano Impero. La frattura tra Chiesa cattolica e Chiesa protestante si stabilizzò. La rivoluzione inglese, che culminò con la condanna a morte di Calo I d’Inghilterra mise definitivamente in crisi l’idea di una origine divina del potere monarchico.

La Dichiarazione di Abu Dhabi del 2019, firmata fra papa Bergoglio con il leader islamico Muhammad Al-Tayyib, grande imam dell’università sunnita del Cairo, rappresenta una significativa tappa del dialogo necessario tra le religioni.  


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