La Nuova Greppia era un ristorante-pizzeria di Latina, proprio come quelle di una volta, in viale 21 aprile. Un punto di riferimento ed aggregazione, intenzionata a conservare tutta la genuinità in una zona di latina molto frequentata. Sorgeva nel verde, nel pieno di un periodo di grande sviluppo economico – probabilmente il più importante del dopoguerra – attraverso la cura per la qualità, l’attenzione per i piccoli produttori e le tradizioni laziali. Nei pressi di Borgo Piave fu creata nel 1980 la trattoria La Greppia, in una casa colonica ristrutturata. La greppia è una rastrelliera per il foraggio, sovrasante la mangiatoia. Il primo a creare un ristorante in quella bella villa di fondazione, creata per ospitare famiglie di dirigenti di enti pubblici a Littoria, è stato Umberto La Penna con la denominazione Picolit, un eccellente ristoratore setino che ha avviato anche il rinomato Fioretto, poi ceduto a Nilo Sangiorgi. Il picolit è un vitigno a bacca bianca autictono del Friuli. La Nuova Greppia è nata in quel posto civettuolo nel 1985 su inziativa di Massimo Focaccia e Lorenzo Torelli, poi Massimo ha annoverato come soci Enzo Zorzetto e Walter De Jacobis. L’attività di ristorazione ha chiuso i battenti nel 1998. Sempre presente la signora Gina, mamma di Massimo e cuoca sopraffina con specialità setine da leccarsi baffi. Il locale nei fine settimana d’estate, grazie ai tavoli all’aperto, serviva più di trecento persone, era alla moda in quel periodo. Il pizzaiolo Michele Gesualdo accontentava il palato dei clienti con pizze classiche come margherita, marinara, mare-monti, quattro formaggi e altri gusti, la focaccia bianca fungeva da antipasto insieme ad affettati e formaggi, crocchette di patate e supplì di riso rigidamente fatti in casa.In quel momento la scelta del vino era tra Mateus o Lancers, il Galestro capsula viola si abbinava al pesce. La birra alla spina era sempre presente in quantità alla Nuova Greppia con la classica richiesta del cameriere: piccola, media o grande? Chiara o scura? il dessert era in voga,facevano da padroni profiterol e panna cotta, per chiudere il pasto una vodka ghiacciata al limone nell’apposito bicchiere. Massimo aveva stilato una convenzione con i dipendenti della Banca d’Italia per il pranzo, il mondo sportivo era presente in massa in occasione dei fenomenali Giochi della Gioventù, organizzati dal presidente del Coni Pino D’Alessandro. Walter De Jacobis – scomparso prematuramente – ha vestito la casacca de Latina Baseball dei tempi d’oro arrivando a conquistare la massima serie nel 1980, un risultato eclatante. Da dieci anni Massimo Focaccia, insieme alla sorella Gabriella, gestisce il bar del Circolo Cittadino Sante Palumbo.
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