L’avvocato contro l’Agenzia delle Entrate costerà 24 mila euro al Comune

Il Comune di Livorno difende la riuscita della mostra, ironico Andrea Romiti: "io avrei fatto aprire un conto corrente alle Poste a Restellini"

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LIVORNO – “Occorre valutare con cautela il giudizio che si dà, il Comune di Livorno ha ricevuto l’avviso di un accertamento fiscale e non un provvedimento penale e inoltre non è stato ancora condannato”. Nella seconda e settima commissione consiliare in seduta congiunta del 31 marzo la maggioranza per voce dell’assessora al bilancio Viola Ferroni prende una posizione ufficiale riguardo all’illecito amministrativo valutato in 800 mila euro di multa per irregolarità nel pagamento della prestazione dell’Institute Restellini che ha organizzato la mostra del centenario della morte di Modigliani. Durante la commissione si comunica il ricorso contro l’Agenzia delle Entrate mediante l’avvocato Francesco Farri dello Studio Giovannelli Masi Cecconi & Associati di Firenze che costerà al Comune 24 mila euro, somma che sarà da valutare se richiederà una variazione di bilancio o sarà coperta senza ulteriori esborsi. Secondo la maggioranza innanzitutto occorre non pregiudicare il giudizio sulla riuscita della mostra e il valore culturale della manifestazione che ha significato il rifacimento della piazza del Luogo Pio, la valorizzazione strutturale del museo cittadino, un gran numero di iniziative correlate, 110 mila visitatori e una ricaduta sicuramente positiva su tutto l’indotto cittadino. Il nocciolo della questione è “puramente burocratico, amministrativo e fiscale e riguarda la modulistica”, così ancora Viola Ferroni. L’assessora prima di entrare in un merito puramente tecnico non manca di contestare la condotta dell’opposizione lamentando la mancanza di responsabilità da parte della consigliera Valentina Barale di Buongiorno Livorno che ha diffuso l’atto di notifica dell’Agenzia delle Entrate via Facebook e giudicando negativamente l’intervento di Andrea Romiti di Fratelli d’Italia a Rai Tre. “L’amministrazione” spiega Viola Ferroni “ha utilizzato per il pagamento un regime di “reverse change”, sistema necessario per i pagamenti all’estero, in questo caso gli Emirati Arabi, sede legale dell’Institute Restellini e per far questo ha seguito le direttive della legge italiana in materia numero 309 del 28 agosto 1997 che determina la fattispecie”. Adesso, fanno sapere ancora da Palazzo Comunale, verrà impugnato il provvedimento e se non basterà occorrerà passare agli altri gradi di giudizio, prima provinciale, poi regionale, secondo la prassi. Per quanto riguarda l’opposizione, Andrea Romiti, il padre delle critiche sul metodo di pagamento negli Emirati Arabi del curatore Marc Restellini e dell’Institute Restellini, esprime soddisfazione: “la mia interpellanza ha preceduto l’avviso ricevuto dal Comune di Livorno da parte dell’Agenzia delle Entrate”. Dall’interpellanza di Romiti è infatti partita l’inchiesta della Guardia di Finanza. Il consigliere dell’opposizione rincara la dose e aggiunge: “mai e poi mai, neanche da privato avrei pagato una prestazione in un paese estero, tanto meno se avessi dovuto farlo con i soldi dei cittadini” e conclude “se avessi dovuto decidere io avrei invitato Marc Restellini ad aprire un conto corrente alle Poste”. Sempre per l’opposizione Stella Sorgente del Movimento Cinque Stelle invece è più cauta, quasi in linea con le dichiarazioni della maggioranza, ma esprime sfiducia riguardo al futuro: “ritengo che manchino i presupposti per continuare il processo culturale iniziato con questa grande mostra, manca l’impegno affinché questo evento non resti un’occasione isolata e non venga abbandonato il museo cittadino e l’allestimento necessario per esposizioni di livello internazionale”. Tornando all’illecito contestato l’assessora Ferroni chiude ancora in difesa della buona fede degli uffici comunali: “in ogni caso, il Comune di Livorno, anche se avesse commesso un illecito, non avrebbe tolto neanche un euro ai cittadini, infatti i soldi che sono usciti dalle casse comunali sono gli stessi e sarebbero stati gli stessi in ogni caso”. Durante tutta la durata della commissione non si è più parlato di una rivalsa a livello legale sull’Institute Restellini che appare quindi per ora sollevato da qualsiasi responsabilità.

Viola Ferroni

Luca Salvetti e Marc Restellini

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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.