In alcuni borghi di Latina – Grappa, Sabotino, Podgora, Montello – esistono da molti anni delle Confraternite che si occupano del passaggio a miglior vita. Versando una quota annuale, il componente – quando muore – ha diritto a servizio funebri e cimiteriali, con un risparmio notevole e organizzazione immediata: persone che si occupano di tutto.
Facendo alcuni conteggi con i dati dell’anagrafico sociale, ci è accorti che, negli ultimi tempi, l’età media degli iscritti si è ulteriormente innalzata, è venuto a mancare all’interno nella Confraternita un ricambio generazionale. Le poche iscrizioni non riuscivano a colmare i decessi e le cancellazioni. Comunque, nonostante il vistoso calo di iscritti è cambiato l’approccio che si fa nei confronti delle associazioni religiose denominate confraternite.
Un tempo l’iscrizione, fatta anche in tenera età e senza il consenso dell’interessato (regalo di comunione, cresima) era finalizzata soprattutto per guadagnarsi (o far guadagnare) i diritti derivanti dall’essere confratello o consorella, primo su tutti la sepoltura nella tomba sociale che spetta senza pagare il loculo e la celebrazione del funerale di prima classe spesato dalla congrega, gli annunci mortuari, corone di fiori, cosa che la gente povera non poteva permettersi.
Al giorno d’oggi, le confraternite non sono solo “compagnie della buona morte” ma hanno il primario scopo di aiutare la Chiesa nell’esercizio della sua funzione pastorale. La presenza di giovani (e non solo) nella confraternita offre l’opportunità di riscoprire antiche tradizioni che sono patrimonio delle associazioni. Si sta registrando un nuovo e progressivo interesse verso le Confraternite.
I costi di un funerale sono alti, così come l’acquisto di un loculo, il caro estinto non è sicuramente alla portata di tutte le famiglie italiane, anche se stanno arrivando molte agenzie low-cost, con possibilità di pagamento rateale, come i servizi funerari Taffo, operanti nel Lazio.
In Italia le imprese funebri sono 25 mila, fatturano un miliardo, morire è diventato un lusso che non tutti si possono permettere. Il conto è aumentato, negli ultimi dieci anni i costi sono raddoppiati. Secondo l’Adoc, associazione a difesa dei consumatori, è 5600 euro il prezzo medio per l’estremo addio, una spesa davvero salata. La cremazione è in aumento, specialmente nell’Italia del Nord, in futuro saranno in tanti a scegliere questo modo di dire addio.
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