Microcredito, come ottenerlo e chi può richiederlo

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Microcredito, fino a 40.000 mila euro per la tua impresa, a quali condizioni?

Siamo con Marco D’Alonzo, esperto di microfinanza, in particolar modo di Microcredito. Ci può spiegare cosa si intende per Microcredito e quale funzione ha?

Il Microcredito è il principale, nonché il più conosciuto, prodotto della Microfinanza, ampliando la definizione fornita dall’ONU, “il Microcredito si riferisce a prestiti di importi ridotti e altri prodotti finanziari destinati a clienti a basso reddito o abbia carattere di non bancabilità o di scarsa bancabilità, ovvero di ridotto o nullo merito creditizio. Possiamo quindi affermare che sia un prodotto particolarmente indicato per le Start-U e in particolar modo ai giovani professionisti e commercianti.

Di quali cifre parliamo quando si ragiona sul Microcredito?

Recentemente il massimale di finanziamento è stato elevato a 40.000 €, ai quali è possibile aggiungere altri 10.000 € dopo alcuni mesi dall’avvio dell’attività supervisionata da un tutor che ne certifichi il rispetto delle dinamiche e tempistiche indicate nel Business Plan. e a chi dobbiamo rivolgerci per accedere al Microcredito?

So che il concetto di Microcredito nasce dalle iniziative delle associazioni di credito rotativo in Africa e Asia. Noi in Italia a chi dobbiamo rivolgerci per accedere al Microcredito?

In Italia il mondo del Microcredito viene gestito dall’Ente nazionale per il Microcredito in collaborazione con il Mediocredito Centrale che rilascia le garanzie a supporto. I finanziamenti vengono erogati direttamente tramite bandi gestiti dalle regioni, o in alternativa tramite il canale bancario convenzionato e le finanziarie che sono abilitate iscritte alla lista dei soggetti abilitati.

Del Microcredito si parla da tempo ma spesso si denuncia  lo scarso impatto sull’economia reale, tempi lunghissimi e modalità di erogazione lacunose, cosa c’è di vero? E quale pensa sia il futuro della Microfinanza?

C’è un errore di fondo, quello di guardare al Microcredito come un finanziamento pronta cassa, quando in realtà si tratta di uno strumento di accompagnamento, anche finanziario ma non solo, allo sviluppo di Microimprese anche attraverso il tutoraggio. Si suggeriscono le migliori scelte da effettuare, valuta la sostenibilità delle stesse e l’impatto reale sull’impresa, non si tratta solo di immettere denaro. Per il futuro prevedo, complice anche il rialzo dei massimali, un impatto sempre maggiore della Microfinanza, sia per la scarsa bancabilità di molti soggetti per via del momento storico economico sia per la transizione storica del mondo del lavoro.

Come influirà su questa transizione del mondo lavorativo?

Stiamo vivendo un’epoca dove il posto fisso è non solo un miraggio ma anche spesso fuori contesto. Le aziende vivono di stagioni, diventa difficile consolidare il mercato, c’è una costante trasformazione della produzione e delle vendite. Una serie di ruoli, anche vitali per le imprese, saranno esternalizzati nella forma e diversificati nella sostanza, questo porterà molti lavoratori, soprattutto i millenial, ad organizzarsi per offrire i loro servizi alle imprese mantenendo una autonomia lavorativa, diversa dal precariato, avendo la possibilità di rendere liquida la propria vita lavorativa. E non c’è strumento migliore del Microcredito per generare quelle basi necessarie a questa trasformazione che, oltre che lavorativa, avrà un enorme impatto sociale.

Lei e la sua organizzazione come intervenite in questo mondo?

Noi offriamo da anni un sostegno di assistenza per le microimprese e di assistenza per individuare le migliori opportunità dove richiedere i finanziamenti. Aiutiamo i microimprenditori a realizzare il piano d’impresa e il business plan, nonchè a fare un’analisi realistica del business individuando anche i possibili fornitori. Abbiamo recentemente costituito un’associazione di supporto dove i nostri partner offrono servizi necessari, come la contabilità, il marketing e altri a condizioni particolarmente favorevoli, consci che il loro business crescerà di pari passo di quanto saremo, tutti, in grado di sviluppare le microimprese assistite.


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Mi chiamo Salvatore e ho da sempre la passione per la scrittura. Ho collaborato con diverse testate giornalistiche raccontando di calcio e calciomercato. Sono stato inviato a Milano, Torino, Vercelli, Novara e Pisa. Il calcio è la mia passione ma non disdegno occuparmi anche di cronaca.