Della serie ‘Eugenio Benetazzo (LT) intervista Eugenio Benetazzo (VI)’
E’ con vivo piacere che da oggi posso riprendere la rubrica con il mio carissimo amico ed omonimo – Economista Indipendente più che noto in Italia e all’estero – dopo un periodo di stasi dovuto a cause di forza maggiore e di ciò ci scusiamo.

Le nostre argomentazioni spazieranno in vari settori ma sempre con un unico comune denominatore di riferimento: l’Economia italiana e pur estera, in quanto alcune attività, variazioni, fluttuazioni da parte di una nazione possono influire su altre.

Questa prima puntata inizierà, così, da avvenimenti che si riconducono dalla meta del 2018 sino a pervenire, gradatamente, ai giorni odierni. Via alle domande.

Nel settore della tecnologia, in campo mondiale, assistiamo a degli exploit di notevole rilevanza, ne vogliamo fare una disamina?

Cinque sono le più accreditate società in tale settore, in forza della loro capitalizzazione di mercato: Apple, Google, Facebook, Microsoft e Amazon. Mediamente queste superano i 500 miliardi di dollari. Altre due emergenti – Cinesi – sono: Alibaba e Tencent, che stanno superando Intel e IBM. Arriviamo quindi a considerarle come le sette sorelle. Alibaba conta cinquecento milioni di consumatori attivi; Tencenti, da parte sua, con il nuovo WeChat (in alternativa a WhatsApp) raggiunge il miliardo di utenze. Il loro mercato si svolge nell’ambito asiatico limitrofo. Come un’esclusiva alle quali altri non possono partecipare.

Quale è la diversità di operatività tra le società occidentali e quelle orientali?

Parliamo di USA ed Europa che hanno praticamente raggiunto il massimo sviluppo nel loro emisfero. Le due cinesi, invece, operano in settori tecnologici in continua ascesa. La Tencent nello sviluppo e gestione di reti sociali e videogiochi online; mentre Alibaba detiene il monopolio cinese ed asiatico

E’ possibile che queste società cinesi vadano ad operare in occidente?

Donald Trump ha impedito, attraverso la Commissione per gli Investimenti Esteri negli USA, alcune acquisizioni strategiche per ragioni di sicurezza nazionale. In Italia, invece, stiamo constatando diverse acquisizioni di marchi eccellenti da parte di investitori stranieri.

Andando indietro di millenni un grande filosofo, scienziato e logico dell’antica Grecia, Aristotele aveva un suo concetto di democrazia.

Il termine democrazia si riconduce – successivamente – a ‘Oclocrazia’, ossia il potere alle masse. Potere al popolo nel governare una nazione. E’ questa forma in cui il governo, dei poveri avverso i ricchi, può rappresentare un fallimento nel caso di persone ‘non preparate’ e/o per rivalsa verso classi più agiate e colte. Infine, proprio Aristotele ricordava: ‘come non si forma uno stato da una massa qualunque di uomini, così nemmeno se ne forma uno in qualunque momento nel tempo’.

La paura economica del momento.

Le crisi finanziarie nel tempo sono ricorrenti e dovute a momenti particolari oltre che fattori diversi. Ricordiamo il crash del 1929 e la crisi del 2008 tra le più importanti. In tali presenze, di allarme, sono i governi che debbono assumersi il rischio di trovare una soluzione idonea, frenare il panico finanziario e riportare la tranquillità. Purtroppo ultimamente in Europa alcuni interventi hanno avuto un peso che ha gravato il debito pubblico sul PIL.

Fat tax e Flat tax: cosa sono e come comportarsi.

Andiamo a specificare: la Fat tax è un’imposta che colpisce direttamente e indirettamente il contribuente al fine di incentivare un miglior metodo di vita e disincentivare acquisti di cibi responsabili di problemi fisici. Attuando tale sistema la spesa sanitaria diminuirebbe in vari costi.

Un’analisi europeista relativa alle pensioni.

A fine 2018 si supera la soglia di undici milioni di pensionati nel nostro paese. La rendita media è di circa 750 €uro/mensili. La spesa pensionistica italiana è delle più elevate in Europa, con il suo rapporto PIL che supera il 17%. Situazione peggiore la hanno solo la Grecia, la Francia e l’Austria. La Germania è attestata tra il 13 e il 14%, ma il 60% dei pensionati tedeschi ha diritto ad una pensione inferiore ai mille euro, per cui la metà dei pensionati percepisce meno di 800 Euro/mese. A sostegno di una parte dei pensionati tedeschi (circa tre milioni) vengono elargiti sussidi ad integrazione da parte di privati, enti caritatevoli, banco alimentare. Tale situazione pensionistica ha determinato – come in Italia – la fuga di molti verso i paesi che permettono loro di condurre una vita più agevole.

Come al solito un piccolo scenario di economia che ha attraversato parte del secondo semestre dello scorso anno.

Grazie Eugenio (‘Junior’ ti posso chiamare, per quei lettori che per l’omonimia in essere potrebbero essere fuorviati in qualche maniera. Ma sono le nostre vecchie origini venete, che non verranno mai meno) della tua preziosa collaborazione e per le competenti e personali opinioni in merito alla nostra intervista.

Chiudiamo qui questo inserto, rimandando al prossimo che tratterà di altri avvenimenti e più recenti.

Un Cordiale Saluto a tutti i lettori.

A cura del latinense Eugenio Benetazzo


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