BRINDISI – 15 km fatali per una giovane donna di San Vito dei Normanni.
Sara Sorge avrebbe dovuto compiere a breve ventisette anni. Laureata all’Università di Roma Tor Vergata aveva da poco trovato impiego presso la clinica di riabilitazione Fondazione San Raffaele a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi come infermiera. Entusiasta del nuovo incarico, la ragazza da 20 giorni percorreva 15 km per andare a lavoro. I ritmi lavorativi, dovuti anche alla pandemia erano molto serrati. Dopo due turni notturni consecutivi, alle 6 del mattino, Sara si è schiantata contro un palo morendo sul colpo.
Il padre, abituato al suo arrivo in orario, preoccupato, ha imboccato la strada solitamente percorsa dalla figlia, e quando si è trovato davanti alla Renault Twingo ridotta a un ammasso di lamiere, ha subito capito la gravità della situazione. Inutili i soccorsi del 118. Secondo le prime ricostruzioni, l’auto avrebbe sbandato sulla strada bagnata prima di finire contro il palo dell’illuminazione.
L’incidente di Sara ha gettato nello sconforto la famiglia e tutto il comune di residenza. Duro il commento dei Sindacati: “Sara Viva Sorge, infermiera, lavorava da 20 giorni alla Fondazione San Raffaele” – affermano Chiara Cleopazzo e Luciano Quarta, rispettivamente della Fp Cgil Brindisi e Sportello Salute Sicurezza Cgil Brindisi – “è morta per un incidente mentre lasciava il lavoro”. L’accaduto solleva interrogativi importanti sulla situazione di lavoro in cui era stata gettata troppo velocemente la giovane donna e sui turni massacranti.
La struttura ospedaliera esprime “profondo sgomento per quanto accaduto e si stringono attorno alla famiglia nella consapevolezza che nessuno, purtroppo, potrà mai compensare il dolore di fronte ad una tragedia tanto grande quanto inaccettabile”.
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