Soumaila Sacko, non era un migrante, era prima di tutto un uomo: un bracciante che si “spaccava “ la schiena per pochi euro nella Piana di Gioia Tauro , in Calabria.
Soumaila Sacko era da sempre in prima fila nelle lotte sindacali per difendere i diritti dei braccianti agricoli sfruttati nella Piana di Gioia Tauro e costretti a vivere in condizioni fatiscenti nella tendopoli di San Ferdinando.
Pochi giorni fa è stato ammazzato con un colpo alla testa, mentre cercava vecchie lamiere in una fabbrica abbandonata insieme ad altre compagni feriti anche loro nell’agguato.
Un fatto gravissimo quello che è avvenuto! Si è scritto da qualche parte “stavano rubando lamiere”. Queta frase a cosa vuol far pensare, ad un’ attenuante forse?
Speriamo la ” pacchia sia finita” ma per chi va in giro a sparare a degli esseri umani!
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