PRIVERNO – Oggi l’esame autoptico stabilirà le cause del decesso di Matteo Pietrosanti, il ragazzo morto in campo due giorni fa sul terreno da gioco dello stadio D’Annibale a Priverno. Il pubblico ministero della Procura Daria Monsurrò ha conferito l’incarico alla dottoressa Maria Cristina Setacci che ora procederà all’autopsia nell’obitorio di Sabaudia.

Intorno alle 18 Matteo stava concludendo l’allenamento con i compagni di squadra dei Giovanissimi dell’ASD Priverno Antonio Palluzzi. Dopo essersi sentito improvvisamente stanco, si è messo in porta ma subito dopo è crollato a terra esanime. Nonostante gli immediati soccorsi Matteo non ce l’ha fatta.

Inconsabile la famiglia: “Parlano tutti di te.. Su tutti i siti, su tutti i social trovo le tue foto e penso che non era questo il modo di diventare famoso. Il tuo sogno era diventare portiere professionista, il mio portierone”. Sono le parole di Francesca, la mamma di Matteo. Un malore improvviso lo ha stroncato sotto gli occhi della madre, lasciando sconvolta la famiglia, i suoi amici, la squadra che amava e l’intera comunità di Bassiano, dove viveva.

“Volevi diventare portiere della nazionale e della Roma – scrive la mamma su Facebook – Mi dicevi ‘mamma che dici mi verrà a vedere qualcuno alla partita? Qualche osservatore?’.. Ti rispondevo ma certo figlio mio. E invece non hai dato tempo a nessuno di vederti: Primi in classifica, tutti in squadra che ti portavano in gloria, i tuoi compagni che ti amavano. Il destino crudele ti ha portato via. Via da me, dalla tua mamma.Ora sei volato troppo in alto per non riscendere più. Oggi anche il cielo ha pianto per te. La Semprevisa è innevata, tutta per te. Ieri sera ti sei addormentato tra le mie braccia, al caldo del petto di mamma, mamma ti ha scaldato fino all’ultimo battito mentre ti cantavo la ninna nanna”.

Matteo era un ragazzo sano, non c’era stato nessun genere di avvisaglia che lasciassero presagire la tragedia. Le prime risposte potranno arrivare solo con l’autopsia. Intanto la Procura ha aperto un’indagine acquisendo la documentazione medica di Matteo e gli esiti delle visite sportive effettuate dal ragazzo. Dovrà inoltre essere accertato se la struttura fosse dotata o meno di un pronto intervento e strumentazione per il pronto soccorso.


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