Musica: in Toscana 500 scuole, 65 mila allievi e 6.800 maestri

Presentata in Consiglio regionale una ricerca sulle Scuole di musica. Sono intervenuti Cristina Giachi, presidente della Commissione Cultura, Ivana Ceccherini, presidente regionale Aidsm, e Mirko Besutti, presidente Nazionale Aidsm

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FIRENZE – “È importante presentare questo rapporto sulle scuole di musica in Toscana – ha dichiarato la presidente della Commissione Cultura Cristina Giachi – perché dimostra la presenza di un’offerta formativa continua che integra fortemente la formazione scolastica. I risultati ci aiutano ad elaborare proposte di nuove norme regionali a favore del settore, che possano anche prevedere un sostegno economico, e a integrare i risultati che stiamo raccogliendo per gli Stati Generali della Cultura. A questo scopo, dedicheremo sicuramente un incontro della commissione con le Scuola di musica, che rappresentano un pezzo importante della nostra storia culturale, con radici molto profonde nel nostro territorio e con una presenza diffusa anche nei piccoli centri.”

È un movimento particolarmente rilevante, inclusivo e di grande valore educativo quello delle scuole di musica della Toscana. Lo rivela un’indagine nazionale commissionata dall’Associazione Italiana delle Scuole di Musica (AIdSM) e certificata dalla Facoltà di Statistica dell’Università di Bologna. La ricerca, presentata a Firenze oggi, martedì 20 dicembre 2022, mette in luce dati impressionanti, per la Toscana. Si parla di ben 65 mila allievi iscritti a 500 scuole, con 6.800 insegnanti impiegati. E ancora: 4.000 sono gli allievi di origine straniera e 1.400 quelli diversamente abili, a completare un quadro di forte inclusione, che fa di queste istituzioni diffuse e radicate in tutto il territorio regionale, un formidabile presidio per la socialità e l’educazione, oltre che, naturalmente, per la formazione musicale specifica.

“L’impatto culturale, sociale ed economico sul territorio regionale di queste realtà è indubitabile. – commenta il presidente di AIdSM, Mirko Besutti. – Basti pensare a quanto crescono i ragazzi, singolarmente e come gruppo, all’interno di un movimento sano, inclusivo e che valorizza le differenze come quello delle scuole di musica; a quale professionalità e specializzazione didattica esprimano le scuole al loro interno, grazie alla formazione continua dei loro insegnanti; e a quale impatto abbiano queste istituzioni anche dal punto di vista dei posti di lavoro. La ricerca che abbiamo commissionato aveva, come primo obiettivo, proprio quello di realizzare un censimento nazionale delle scuole di musica, per mettere a disposizione di enti e istituzioni una fotografia aggiornata su un settore in forte crescita”. L’indagine nazionale ha coinvolto, con interviste mirate, un campione di quasi 900 scuole sulle oltre 7.000 presenti in Italia (con un milione di allievi iscritti e 100 mila insegnanti impiegati). Dalle interviste è emersa una realtà piuttosto diversificata sul territorio nazionale, con una media, per scuola, di quasi 127 allievi iscritti.

“Trovo questa ricerca – spiega la presidente Aidsm Toscana Ivana Ceccherini – molto importante e soprattutto utile per capire quanti sono le scuole di musica non solo in una regione, ma in tutto il territorio nazionale. Occorre poi sottolineare il ruolo e il grande lavoro che fanno in fatto di educazione musicale e anche in aiuto alle istituzioni scolastiche. Un impatto non solo socio culturale ma anche economico e occupazionale”. Quello che l’Aidsm Toscana vuole fare è prendere spunto da questo ottimo lavoro del Nazionale e cercare di mappare il territorio regionale, con tutti i soggetti che operano nel settore dell’educazione musicale. “Parliamo di soggetti – aggiunge la Presidente Ceccherini – perché nel panorama delle scuole di musica non ci sono solo associazioni, ma molti altri soggetti che vanno da fondazioni, a cooperative e soggetti privati.  Conoscere nel dettaglio queste informazioni ci faciliterà nell’obiettivo principale del nostro lavoro: far riconoscere a livello istituzionale le scuole di musica con una legge vera e propria come hanno già fatto in Emilia Romagna”.

 


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Livornese classe ‘99, mesi fa ho coronato il mio sogno diventando giornalista pubblicista. Ho già collaborato con diverse testate occupandomi di sport, la mia prima passione. Nel tempo libero amo leggere, informarmi e viaggiare.