Necessaria più formazione per i dirigenti sportivi pontini

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Pala Ceci a Latina

Negli ultimi anni le motivazioni legate alla pratica di attività sportive e psicomotorie si sono sensibilmente modificate su tutto il nostro territorio. Siamo passati attraverso diverse concezioni: da concetti di ginnastica di mantenimento, ginnastica presciistica e ginnastica con i pesi – concetti vecchi ormai di diversi anni – a fitness, welness, cardio/fitness e maggiore specializzazione nelle discipline di squadra ed individuali, dove improvvisare non è più possibile. Latina, nel basket, è stata una delle prime realtà italiane ad affrontare le trasformazioni tecniche, con allenatori sempre aggiornati e presenti agli stage federali, ai clinic, pronti a viaggiare negli Stati Uniti o in Jugoslavia per imparare da grandi coach. Da questo continuo scambio di opinioni, di esperienze, è scaturito il boom della pallacanestro pontina. A Latina, ormai da anni, sono state anche affinate e studiate metodologie e tecniche di allenamento insieme ad apparecchiature elettroniche utilizzabili da tutti senza particolari addestramenti, per ottimizzare la prestazione atletica e tendere ad un miglioramento psicofisico. Da motivazioni prevalentemente di tipo ludico siamo passati a motivazioni più elevate, alla ricerca di un benessere generale della persona come azione preventiva ed ad allenamenti più professionali per gli sport individuali e di squadra che sono molto seguiti dalla gente. Lo sport ha assunto in questi ultimi anni un significato anche socio-sanitario con inevitabili evoluzioni nelle singole realtà di gestione sportiva. Questa nuova situazione che sta continuando ad evolversi ha richiesto e richiede operatori sempre più preparati ed aggiornati. Questi cambiamenti, che si sono diffusi in modi e livelli diversi in quasi tutte le realtà e discipline sportive da Aprilia a Minturno, hanno inevitabilmente modificato le motivazioni di chi pratica attività. Mentre le motivazioni sono cambiate, le modalità di gestione, organizzative, relazionali dei dirigenti sportivi delle varie associazioni sono state raramente modificate. Mentre il tecnico, l’allenatore ed il preparatore atletico spesso hanno recepito l’evolversi della situazione aggiornandosi, il dirigente ha continuato – nella maggior parte dei casi – ad ispirarsi a modelli ormai superati. La difficoltà del dirigente a mettersi in discussione, a rivedere il proprio ruolo all’interno della società sportiva è presente in quasi tutti i club pontini. Si tratta di una delle principali cause della mancanza di ricambio e della difficoltà a trasmettere ai giovani l’esperienza e le peculiarità del gestire una associazione. La formazione avviene solo in pochi casi. Purtroppo.
PAOLO IANNUCCELLI


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.