LATINA- Nicola Morra è un’aberrazione. Sconcerta il particolare che, nella vita, sia un insegnante di filosofia. Dovrebbe allenare i ragazzi al ragionamento, al pensiero. Dopodiché ha volentieri abbandonato la cattedra per posizionare il suo delicato ed onesto sederino sugli scranni di Palazzo Madama. L’operazione non deve essergli apparsa complessa: due, massimo tre click e diventi Presidente della Commissione Antimafia.
Una volta raggiunto l’alto incarico, l’Antimafia è la più importante Commissione Bicamerale del Parlamento, Nicola Morra deve essersi sentito un superuomo. L’arci-onesto, l’arci-legalitario, l’arci-moralista pronto ad esporre al pubblico ludibrio quei gran ladroni, corrotti e mafiosi dei politici italiani.
Pochi mesi fa è morta, sul divano di casa sua e dopo una lunga battaglia contro il tumore, Jole Santelli. La Calabria, dunque, si è ritrovata in piena emergenza Covid senza il suo Presidente e con una sanità provata da decenni di malgoverno e ruberie. La tragicità della situazione ha lasciato spazio anche ad alcuni siparietti comici, come il Generale dei Carabinieri in pensione, nel frattempo Commissario ad acta per la sanità calabrese che, da Giletti, sosteneva di esser stato drogato durante una intervista. Al suo posto è subentrato un altro tizio con evidenti squilibri psichici, tanto da esser ripreso nel mentre sosteneva tesi un po’, come dire, ardite :”Il Covid te lo prendi se mi baci un quarto d’ora con la lingua, le mascherine non servono a un c..”.
Come se non bastasse l’ex Magnifico Rettore dell’Università “La Sapienza”, Gaudio, ha in un primo momento accettato la nomina a Commissario, salvo far marcia indietro dopo un colloquio con la gentile consorte che, no, proprio non gradiva il trasferimento a Catanzaro.
E’ seguito il deprimente balletto sardine-governo-opposizioni intorno a Gino Strada, medico impegnato nel terzo mondo. Ad oggi, comunque, la Calabria non ha ancora un Commissario alla sanità.
Direte voi : e Morra che c’azzecca? Egli è calabrese d’adozione, è grazie ai voti della Regione guidata fino a pochi mesi fa da Jole Santelli ,che il nostro è passato dall’essere un professorino liceale a Presidente dell’Antimafia.
Intervistato su Radio Capital, Nicola Morra a proposito della Calabria si è lasciato andare a dichiarazioni indegne di un essere umano. Ha sostanzialmente detto, l’Onorevole Senatore, che i calabresi sapevano perfettamente che Jole Santelli fosse una grave malata oncologica e ciononostante l’han votata. Dunque secondo Morra un malato di tumore dovrebbe allettarsi aspettando la fine. Ferendo a morte la speranza che ogni malato ha di guarire e la dignità di un uomo di non essere prigioniero di una patologia, pur grave.
Rincarando la dose ha sostenuto, commentando l’arresto del Presidente del Consiglio Regionale Tallini, che la Calabria ha la classe dirigente che si merita. Ora, spiace che un filosofo prima che Presidente dell’Antimafia ignori che un certo Beccaria nel 1764 scrisse un “fortunato libbriccino”, Dei delitti e delle Pene, dove si teorizzava un principio fondamentale per il garantismo giuridico: la presunzione di innocenza. Per Morra, come per ogni altro vomitevole suo emulo, vale al contrario al presunzione di colpevolezza. Se Tallini è stato oggetto di una misura cautelare è per ciò stesso colpevole. Roba che forse andava bene ai tempi di Hammurabi.
Volendo giustificarsi, dopo che mezzo mondo ha giustamente censurato le fesserie del Senatore , il nostro eroe ha, se possibile, peggiorato la situazione: “Quando si è scomodi alla mafia, tentano sempre di delegittimarti”. Sfido chiunque a pronunciare la frase Morra è scomodo alla mafia senza che ci si pieghi in due dalle risate.
Bene faranno i partiti di opposizione a disertare le sedute della Commissione presieduta da un subumano di tal schiatta. In ambienti grillini si risponde a questa legittima scelta, sbattendo in faccia al centrodestra i faccioni, tra gli altri, di Cuffaro e Formigoni. Il primo s’è fatto la galera zitto e muto, senza mai gridare alle toghe rosse come pure han  fatto in molti. Stessa cosa dicasi per Formigoni, l’uomo che ha portato la Lombardia ad essere fra le regioni più avanzate d’Europa.
In fondo, però, ha ragione Nicola Morra: la Calabria, e più in generale il Paese, si meritano questa classe dirigente. L’Italia, ad esempio, che ha dato i natali a Cesare Beccaria deve ciucciarsi Nicola Morra quale Preidente della Commissione Parlamentare Antimafia.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.