Nonna Pia è più forte del Covid, a 89 anni dopo un mese in ospedale torna a casa

La paura dei familiari e la fine di un incubo, quello di tanti anziani e delle relative famiglie. Nonna Pia sta bene ed è a casa circondata dall'affetto dei suoi cari, 3 figli e 4 nipoti.

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Nonna Pia ha sconfitto il covid-19 - Foto di Filippo Ianda

LIVORNO – Una storia come le tante storie che da un anno a questa parte sentiamo in tv o leggiamo sui giornali. Questa volta però per il virus non c’è stato scampo, perché nonna a Pia è stata più forte, nonostante i suoi quasi 89 anni e i problemi di salute che l’età si porta dietro.

Pia è nata il 21 marzo 1932 a Livorno, nel quartiere Fabbricotti, il suo quartiere, quello dove ha vissuto tutta la sua vita. Livornese doc, dall’animo gentile, sempre sorridente e allegra. Da sempre ha al suo fianco molte amiche con le quali amava giocare a carte. Nonostante la livornesità è sempre stata una donna posata: Non le ho mai sentito dire una parolaccia ci dice il nipote Filippo. Anche se la foto può far pensare il contrario, stavolta, a nonna Pia è concesso.
Si è sposata nel dicembre del 1957 con Pierluigi, ma non si è mai fermata, lavorando senza sosta. Grande lavoratrice, madre e moglie dopo un impiego da dipendente ha aperto il negozio La Ferriera in Via Marradi, una conosciuta boutique che vendeva articoli per la casa. Con Pierluigi hanno avuto 3 figli; una femmina e due maschi. Poi tanti viaggi, una grande passione condivisa con il marito. Pia e Pierluigi insieme hanno visitato il Messico, gli Stati Uniti, lo Sri Lanka, il Kenya e l’Egitto. Purtroppo il suo Pierluigi se n’è andato nel 2005, ma non per questo Maria Pia Di Mauro, questo il nome completo, ha perso la voglia di vivere.

Maria Pia e Pierluigi a Città del Messico in uno dei loro viaggi

L’incubo però è iniziato il primo gennaio, all’alba del nuovo anno. Il terribile virus che si sta portando via la memoria storica di questo paese ha colpito anche lei, come un fulmine a ciel sereno. I figli hanno notato che Pia non era quella di sempre. La febbre molto alta, il trasporto in ospedale e i saluti strazianti, dietro a quell’edificio del Padiglione 2 dove è stato allestito il reparto Covid degli Spedali Riuniti di Livorno. Il saluto che avrebbe potuto essere l’ultimo, il senso d’impotenza che pervade i parenti che restano fuori e la solitudine di chi invece va dentro. Ma Maria Pia non era da sola, i medici e il personale sanitario si sono prodigati fin dal primo giorno per starle vicino, con professionalità e umanità lodevole. In particolare ci ricorda di una dottoressa che l’aiutava a chiamare e videochiamare figli e nipoti, impazienti a casa.

Con il passare dei giorni il corpo ha reagito bene, la febbre è scesa fino a sparire. Dopo due tamponi positivi, il terzo è resultato negativo. Ad un mese esatto dal suo arrivo in ospedale, il 1° febbraio, Pia è tornata a casa. La gioia della famiglia è stata incontenibile, i suoi cari l’hanno aspettata a casa con ansia e dopo aver temuto il peggio hanno potuto riabbracciarla, perché Pia è più forte del covid, anzi, il virus lo manda proprio a quel paese.

Una volta tornata a casa -ci racconta il nipote- mi ha guardato e mi ha detto: Vieni, dammi un bacio.  

Nonna Pia in una foto di Filippo Ianda. Da anni posa per il nipote fotografo

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Giurista e giornalista pubblicista dell'Ordine della Toscana, ho vissuto a Firenze, Parigi e Roma senza mai smettere di essere livornese. Per il mio territorio nutro un interesse atavico, un amore senza condizioni. La mia seconda Casa è l'isola d'Elba. Appassionato di scrittura sin dalla più tenera età, gestisco la sezione Toscana della testata oltre ad altre collaborazioni online e su carta stampata.